I giovani della Diocesi di Como in cammino verso Roma

Dopo le tappe a Ravenna e Gubbio, i giovani – tra cui sessanta valtellinesi – hanno raggiunto Assisi a piedi, accolti dal cardinale Oscar Cantoni. «Tocca a voi costruire una Chiesa viva», il messaggio lanciato in vista del Giubileo Giovani

Sondrio

È entrato nel vivo nelle ultime ore il viaggio degli oltre duecento ragazzi della Diocesi di Como - cui a breve se ne aggregheranno altri cinquanta - in direzione Roma per il Giubileo dei giovani, primo grande incontro con il nuovo pontefice, Leone XIV. Dopo le prime due giornate trascorse tra Ravenna e Gubbio, oggi la comitiva lariana, nella quale sono presenti anche sessanta valtellinesi, ha raggiunto Assisi compiendo a piedi l’ultimo tratto del cammino francescano da Valfabbrica.

Arrivati nella città del patrono d’Italia, i giovani hanno ricevuto l’abbraccio e la benedizione del vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, che ha raggiunto apposta l’Umbria per condividere un tratto di questo speciale cammino. «È molto bello potervi incontrare: riconosco alcuni volti incontrati nel giro della Diocesi», il saluto iniziale del vescovo nella messa, da lui presieduta e concelebrata dai quattordici sacerdoti accompagnatori, nella cattedrale di Assisi.

«Vorrei domandarvi che mete vi siete posti all’inizio di questa esperienza: è solo una bella uscita, un viaggio un po’ straordinario durante l’estate? Certamente si tratta di motivazioni molto belle, ma anche semplici, che non possono bastare per quello che stiamo celebrando insieme». Da qui l’invito rivolto ai giovani presenti: «Vorrei che ciascuno si assicurasse di richiedere mete più alte: è il passaggio del Signore, che passa discretamente e trova tutte le occasioni belle affinché noi torniamo a lui».

Tutto ciò considerato, quella attualmente in corso è «un’esperienza speciale: vivendo insieme come comunità cristiana, con giovani di tutto il mondo, anche delle Chiese perseguitate, ci sentiamo amici e cresciamo insieme in una amicizia con il Signore».

Tre i messaggi consegnati dal cardinale ai giovani. In primis, «testimoniare ai vostri coetanei, quando tornerete a casa, che siete diventati più amici con Gesù e con gli altri». Di conseguenza, il cardinale ha invitato i giovani «a essere missionari in una Chiesa missionaria. Altrimenti siete dimissionari e, alla vostra età, vorrebbe dire buttar via esperienze di bene preziose».

Da veri amici «allora trasmettete ai vostri coetanei la bellezza di vivere insieme e costruire una Chiesa santa. Diventare missionari è l’impegno per non vivacchiare. La vita è buona quando c’è qualcosa - ma soprattutto Qualcuno - per cui donarsi», la sottolineatura del cardinale.

«Non facciamo proselitismo: viviamo semplicemente una vita bella, da donare agli altri, così da far appassionare anche altri. Tocca a noi costruire qualcosa di bello e di buono per essere veri testimoni di Gesù risorto».

E poi il terzo compito, che parte da una constatazione. Ossia che «noi adulti, anche nei nostri metodi evangelizzatori, siamo un po’ conservatori, viviamo di ciò che abbiamo vissuto nel passato. Tocca a voi, giovani, che avete progetti e sogni nuovi, trovare le vie più belle per evangelizzarci a vicenda con strategie e linguaggi diversi, con desideri che nascono da una vita giovane». Un invito concreto «a essere propositivi anche con noi sacerdoti: ci vogliono coraggio, impegno e forza, persone che hanno un sogno da costruire con la grazia nuova che il Signore ci dona».

In conclusione, «io vi auguro che l’esperienza di questi giorni sia talmente bella, incisiva e profonda che la vostra gioia non si consumi più», le parole del porporato, che domani mattina presiederà ancora un’Eucarestia con i giovani, ma nella cattedrale di Gubbio, insieme all’ordinario del luogo, il vescovo Luciano Paolucci Bedini.

«Buon pellegrinaggio e ricordate: la Chiesa deve e può contare su di voi». Domani poi i giovani lasceranno l’Umbria per approdare a Roma: in serata vivranno la festa degli italiani in piazza San Pietro, mentre dopodomani - dopo alcuni momenti penitenziali - condivideranno una riflessione con gli altri partecipanti lombardi.

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