Immissioni in ruolo, è caos: l’Ufficio scolastico regionale annulla le scelte

L’Ufficio scolastico regionale ha annullato la scelta delle province per un errore tecnico. La Cisl Scuola denuncia disagi per migliaia di docenti.

Sondrio

Caos immissioni in ruolo: l’Ufficio Scolastico Regionale (Usr) annulla la scelta delle province per un errore tecnico. Circa 3.500 i docenti in Lombardia costretti a rifare tutto poco meno di una cinquantina quelli coinvolti in Valtellina. A suonare il campanello d’allarme è la Cisl Scuola di Sondrio in una nota a firma del segretario generale Dario Caelli che non nasconde il disappunto per quanto accaduto.

In sostanza è bastato un avviso pubblicato dall’Usr nella tarda serata di venerdì 25 luglio per scatenare il panico tra migliaia di insegnanti lombardi in attesa di firmare un contratto a tempo indeterminato dopo magari anni di precariato.

A causare tutto ciò è stato un errore come comunicato dall’Usr «nella determinazione dei posti disponibili per ciascuna provincia» costringendo circa 3.500 docenti - già in fase avanzata della procedura - «a ricominciare il processo di scelta da capo» ciascuna per la propria classe di concorso. Tecnicamente chi era arrivato alla fase 1 turno 3 ovvero alla selezione della sede definitiva si è visto annullare tutto per effetto di una “anomalia tecnica” legata alla ripartizione del contingente da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim). Gli insegnanti devono quindi tornare alla fase precedente ovvero quella della scelta della provincia entro i nuovi termini indicati dalla piattaforma informatica del ministero.

«Per la provincia di Sondrio si parla di un numero limitato di casi - meno di 50 - ma la portata del problema è regionale e ha lasciato l’amaro in bocca a chi - dice Caelli - dopo settimane di attesa e speranza pensava di aver finalmente raggiunto un traguardo atteso da anni» cioè di entrare in ruolo. Molti candidati infatti si erano trovati a dover scegliere tra più possibilità «anche in virtù dell’idoneità in più concorsi valutando attentamente se e dove accettare il ruolo».

Un errore che ora rimette tutto in discussione «proprio nel momento in cui alcuni si erano concessi una pausa meritata magari in luoghi senza copertura internet» come riferisce il segretario generale del comparto scuola del sindacato di via Bonfadini. «Il timore concreto è che a causa della comunicazione improvvisa e delle scadenze ravvicinate qualcuno possa non riuscire a rientrare nei tempi perdendo l’opportunità di entrare in ruolo» non nasconde la sua preoccupazione Caelli. La vicenda ha sollevato un’ondata di malcontento e riacceso le critiche sul funzionamento della macchina amministrativa. «È il cittadino a dover inseguire la burocrazia quando dovrebbe essere l’amministrazione a mettersi al servizio delle persone. Procedure così delicate non possono essere gestite con questa approssimazione e rigidità temporale». A fronte di un errore tecnico si è prodotto un disagio umano non indifferente «con effetti pesanti sul piano psicologico e organizzativo per migliaia di famiglie. Tempi più distesi e meglio pianificati - conclude Caelli - permetterebbero non solo di evitare simili episodi ma anche di garantire maggior trasparenza serenità e rispetto per chi ha investito anni di studio e sacrifici in questo percorso». Per ora resta l’obbligo di rifare tutto nella speranza che il sistema stavolta non tradisca di nuovo.

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