
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 21 Agosto 2025
Le vacanze di Elena con un mulo, un cane e una cavalla
La ricercatrice elvetica ha percorso 900 chilometri attraversando la Svizzera e raggiungendo la Valtellina
Berbenno
Non capita tutti i giorni di incontrare una donna che, con la sola compagnia di un mulo, una cavalla e un cane, attraversa un intero Paese e poi, per caso, finisce anche in Italia. Nel caso specifico in Valtellina. Ma Elena Rossi, 32 anni, originaria dell’Alta Savoia, ha deciso che le vacanze in aereo non fanno per lei.
«Perché per ritrovare se stessi, non serve andare dall’altra parte del mondo: a volte, basta salire in sella e lasciarsi guidare dalla natura - e dal cuore» ha detto prima di lasciarsi alle spalle nei giorni scorsi la nostra Valle.
Elena vive e lavora a Ginevra, è un’orticoltrice al Giardino botanico, ma ha origini italiane, un cognome italianissimo il suo e un’infanzia con qualche ricordo sparso ancora nel nostro Paese. Così, lo scorso 21 giugno ha deciso di lasciare la sua casa «a Minzier, in Alta Savoia» e di partire per un viaggio a cavallo alla scoperta della Svizzera, in sella a Wendy, il suo mulo, “scortata” da Fara, la cavalla e Wakan, il suo inseparabile amico a quattro zampe. Un viaggio a tutta natura, con un obiettivo preciso: «Ho deciso di fare un tour in tutta la Svizzera, attraversando tutti i cantoni limitrofi Ginevra, Vaud, Neuchâtel, Giura, Soletta, Basilea, Argovia, Zurigo, Turgovia, San Gallo, Appenzello, Grigioni, Ticino, Vallese, per poi tornare a Vaud e Ginevra per completare il giro». Un tour lento e profondo, alla scoperta dei cantoni elvetici e delle loro meraviglie. Poi, però, è successo qualcosa. Ha improvvisato Elena. Tra i Grigioni e il Ticino, qualcuno le ha suggerito di passare per l’Italia. E lì, come nelle migliori storie, ha cambiato rotta. È entrata in Valtellina. E se ne è innamorata: «La gente è stata meravigliosa. Gentile, generosa, ospitale. Un’accoglienza che non dimenticherò mai», ha detto emozionata. E non solo per l’ospitalità: «Durante il periodo di Ferragosto ho scoperto le tradizioni locali e la competenza vinicola di questa terra. Sono rimasta affascinata».
Ma quello di Elena non è stato un semplice passaggio: è stato un vero viaggio tra le persone. A Berbenno, ad esempio, ha ricevuto oltre che ospitalità, indicazioni preziose da Fabio Duca per proseguire su sentieri adatti ai cavalli. Ha fatto tappa alla scuderia Amici del cavallo di Sondrio, e lì ha casualmente ha incontrato Tiziano Traversi, titolare del bar al Pin, sempre di Berbenno. «Ha parlato con tutti, chiacchierato, chiesto consigli Era curiosa e piena di entusiasmo» dice Traversi. Elena adesso è già in marcia verso Lugano, passando dal lago di Como, ma la Valtellina le è rimasta nel cuore. Dall’inizio del suo viaggio ha già percorso 900 chilometri. Eppure, non è stanca: «Viaggiare con gli animali significa prendersi il tempo per vivere davvero. Procedere piano, insieme. È un lavoro di squadra, fatto di amore, pazienza e fiducia». E poi, ha aggiunto con una risata: «Parto con tanto amore e qualche chilo in più, perché non ho saputo resistere alla vostra cucina». Un viaggio slow, fatto di incontri, strade sterrate, borghi, chiacchiere sotto i portici e paesaggi che si fissano nell’anima. Quella di Elena è una piccola grande impresa di libertà. E, a modo suo, anche una lezione di vita: ogni tanto, rallentare può essere il modo migliore per andare lontano.
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