Maturità, a Tirano la prima volta
per il liceo Musicale e coreutico

Dopo cinque anni dalla sua attivazione, l’istituto Pinchetti ha portato all’esame di Stato i suoi 13 studenti della classe quinta del nuovo corso di studi. L’esame è stato leggermente diverso e più impegnativo, con la seconda prova divisa in due giornate: una teorica ed una pratica

Tirano

La novità della Maturità 2025 al Pinchetti di Tirano è costituita dalla “prima volta” del liceo Musicale e Coreutico che, dopo cinque anni dalla sua attivazione, ha portato all’esame di Stato i suoi 13 studenti della classe quinta. Per i quali l’esame è stato leggermente diverso e più impegnativo visto che la prima prova era il testo di italiano, mentre la seconda prova era divisa in due giornate: una teorica ed una pratica. «Siamo tutti un po’ emozionati per loro», dice la dirigente Rossana Russo, impegnata fuori sede per gli esami, ma sempre presente anche a distanza. E i suoi studenti hanno affrontato l’esame con piglio.

Ruben Iannone di Livigno, ma che ora vive a Tresivio, è lavato dalla testa ai piedi di spumante dopo l’orale, mentre scherza con i compagni: «Mi è uscita un’immagine “Allegria” da collegare non ad Ungaretti come si potrebbe pensare, ma a D’Annunzio – dice -. Boh, mi sa che la tematica l’ho sbagliata, ma alla fine me la sono cavata. I professori mi vogliono bene, un 6 me lo avranno dato. Gli scritti, invece, bene: 12/20 nella prima prova e 15/20 nella seconda». A settembre sosterrà le prove di ammissione al conservatorio Ruben che, da sette anni, suona il pianoforte «e molti altri strumenti». Dall’Alta Valle – Valdidentro per la precisione – arriva anche Gioia Gurini, violinista, che ha deciso, però, di prendersi un anno – fino al maggio 2026 – per studiare bene i «fondamentali» e tentare l’ammissione in conservatorio. Per lei l’orale è partito con la poesia “The hollow men” di Elliot: «Non l’avevo ripassata, perché mi ero detta che non l’avrei mai collegata e, invece, mi è uscita come spunto. In inglese ho parlato poco, ma per il resto me la sono cavata. Ho tratto la crisi del soggetto». Negli scritti Gioia ha totalizzato 15 in tutte e due le prove: «Quella pratica è durata venti minuti in cui ci siamo esibiti in brani preparati durante l’anno».

Con tutta probabilità partirà per il conservatorio di Torino, invece, Aurora Patrizi Dell’Agnello di Ponte in Valtellina, 20 nella prima prova e 19 nella seconda, in attesa del colloquio: «Vengo da una famiglia di musicisti, tutti dalla parte del papà – afferma Aurora che suona il flauto traverso -. Ho cominciato studiare musica a 6 anni, a suonare a 8, poi la passione è cresciuta sempre di più. Mi sembrava un mondo adatto a me e sono molto contenta di aver frequentato questa scuola. Certo ci sono stati sacrifici per me e la mia famiglia, perché lo studio del flauto è stato impegnativo quanto a tempo e a testa».

Soddisfatta del suo orale Giada Giacomelli di Valdisotto, partita da un 15 nel primo scritto e 17 nella seconda prova. «Mi è stata proposta l’opera cubista di Pablo Picasso “Les demoiselles d’Avignon” che sono riuscita a collegare bene partendo dal tema del movimento -. Ho toccato Pascoli con il poemetto “Italy” in cui parla delle migrazioni, forse un po’ tirato per i capelli ma facciamo finta di niente, quindi in inglese un racconto di James Joyce che parla della paralisi della società irlandese e, in filosofia, della dinamicità che implica la vita attiva dell’uomo, mentre per teoria, analisi e composizione mi sono soffermata sul movimento delle parti». Quale il futuro di Giada, che suona la chitarra classica? Ebbene, si cambia registro. «Ho pensato di iscrivermi a Scienze motorie. La musica mi piace, ma è stressante studiarla. Il mondo del conservatorio non fa per me...». E c’è chi, invece, ha scoperto di esserne attratto: è il caso di Matteo Baruffi di Tresivio, che il 4 luglio avrà l’orale ma al liceo Scientifico e che proverà ad entrare al conservatorio di Brescia o Genova. «Sentendo l’esperienza dei miei amici non mi sarebbe dispiaciuto frequentare il Musicale. In ogni caso anche lo Scientifico ha dato i suoi frutti soprattutto in matematica e fisica», svela.

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