Milano-Cortina 2026, al via i Baby pit stop per le Olimpiadi

Ats della Montagna cerca enti pubblici e privati per allestire spazi per l’allattamento e il cambio dei neonati. Priorità alle zone vicine ai siti olimpici.

Sondrio

C’è anche il rafforzamento della rete dei “Baby pit stop”, gli spazi per l’allattamento e per il cambio dei piccoli, nel progetto degli interventi sanitari per la realizzazione dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, approvato nell’agosto dello scorso anno dalla direzione generale Welfare di Regione Lombardia.

E per questo, Ats della Montagna ha pubblicato un avviso di manifestazione di interesse con scadenza il 30 settembre prossimo, data entro la quale raccogliere la disponibilità di enti pubblici e privati ad allestire questi spazi di allattamento. Sessanta in tutto quelli che si vorrebbero realizzare nel territorio dell’Ats della Montagna presso enti pubblici, come spazi dedicati ai servizi sociali, alla gestione di impianti sportivi e alla gestione del trasporto pubblico, piuttosto che presso enti privati, come alberghi, ristoranti, centri commerciali, biblioteche e altri spazi aperti al pubblico.

Coloro che si renderanno disponibili a ospitare il Baby pit stop dovranno poi garantire l’utilizzo del kit per l’allestimento fornito dall’Ats della Montagna, integrato con attrezzature sanitarie quali una sedia comoda, un fasciatoio o un’altra superficie idonea per il cambio del pannolino, e dispenser per salviette monouso.

Fermo restando che il “Baby pit stop” dovrà poi essere attivato e mantenuto per almeno tre anni e che verranno effettuate verifiche periodiche a campione per accertare il corretto allestimento e mantenimento di questi spazi.

Nel caso in cui dovessero arrivare domande in numero superiore a 60, allora i kit verranno assegnati prioritariamente a richiedenti che si trovino nelle vicinanze dei siti olimpici di Bormio e di Livigno, in prossimità delle maggiori aree di aggregazione e direttrici di avvicinamento ai siti olimpici o che abbiano realizzato un allestimento il più completo possibile degli spazi, compresi i requisiti opzionali.

Mentre se giungeranno meno domande rispetto alla dotazione in essere, i kit rimanenti verranno assegnati all’Ats Città metropolitana di Milano che pure rientra fra le Agenzie di tutela della salute che operano su siti di valenza olimpica.

Gli enti pubblici e privati interessati ad allestire un Baby pit stop devono comunicarlo ad Ats all’indirizzo Pec [email protected].

«La presenza capillare sul territorio di “Baby pit stop” rientra nel più ampio obiettivo di promozione di stili di vita sani – dicono dall’Ats – in quanto l’allattamento è considerato pratica virtuosa di promozione della salute, così come sostenuto nel protocollo d’intesa siglato tra Regione Lombardia e il Comitato italiano per l’Unicef. Regione promuove attivamente la diffusione sul territorio di spazi accessibili gratuitamente che facilitano la cura delle bambine e dei bambini e sostengano le madri nell’allattamento attraverso spazi situati in luoghi pubblici come stazioni, ristoranti, centri commerciali, aeroporti, municipi, ospedali, case di comunità, servizi sociali, biblioteche».

Cambiare il bambino e allattarlo in uno spazio confortevole è ritenuto importante anche in chiave olimpica.

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