Montagna in Valtellina
piange Mario Gianolini

Una figura storica del trasporto pubblico in provincia di Sondrio

Daniela Lucchini

Montagna piange Mario Gianolini, figura storica del trasporto pubblico in provincia di Sondrio, scomparso giovedì 17 luglio all’età di 87 anni. A pochi giorni dai funerali - si sono tenuti sabato scorso nella chiesa della Beata Vergine del Rosario, a Sondrio, dove risiedeva - a ricordarlo è il figlio Fabrizio, oggi alla guida dell’impresa di famiglia e da più di 30 anni in coppia con il papà in azienda.

Fabrizio parla di «un uomo umile, determinato, sempre disposto all’ascolto e sempre presente e attivo in azienda, anche in età avanzata». Un marito amorevole, un papà presente - «ricordo che pur tornando tardi la sera dal lavoro, dopo cena si sedeva sul divano con me e mia sorella per il quotidiano controllo dei compiti»-, un nonno pieno di affetto. Nonostante l’ictus che lo aveva colpito lo scorso anno, Mario era tornato a camminare e non aveva smesso di far visita quotidianamente agli uffici.

«Un grande lavoratore, un esempio di vita per me», figura paterna attenta anche nella vita privata Mario. Nato a Sondrio il 9 ottobre 1937, nella frazione Moroni, aveva avviato la sua attività negli anni ’60, iniziando come tassista. Presto arrivò il primo pulmino a noleggio con conducente (ncc a otto posti), poi un minibus da 16 posti e successivamente gli autobus da 30 passeggeri, fino a quelli più grandi.

Una crescita graduale e costante, quella della Gianolini servizi e trasporti srl, azienda la cui sede nei primi anni Duemila Mario aveva trasferito a Montagna, a pochi passi dal torrente Davaglione, in fregio alla Statale 38.

Così l’azienda si è affermata come punto di riferimento per il trasporto scolastico, turistico e pubblico in Valtellina. Oggi conta una sessantina di dipendenti tra autisti, meccanici, impiegati e carrozzieri. Per la precisione «dall’avere all’inizio 5/6 dipendenti, si è arrivati oggi a 40 autisti per il trasporto persone, 10 del trasporto merci, cinque impiegati, tre meccanici e due carrozzieri». Nel 2010 un ulteriore passo avanti, «quando il papà acquisì la gestione dell’Azienda servizi municipali (Asm), ampliando ulteriormente l’attività».

Accanto all’impegno imprenditoriale, Gianolini ha sempre mantenuto un forte legame con la famiglia: la moglie Gabriella, compagna di una vita con cui ha condiviso più di cinquant’anni di matrimonio, i figli Fabrizio e Simona, «e gli amati nipoti Ginevra e Manuel, che accompagnava ancora a scuola con la sua Panda fino a poco tempo fa». Lo scorso anno avevano trascorso insieme una settimana «nella nostra casa ad Arcoglio, in Valmalenco», luogo caro alla famiglia.

Oltre alla passione per il lavoro, «papà amava la montagna, il mare e si era appassionato anche alla Borsa, che seguiva da autodidatta». Resta il ricordo «di un uomo sempre presente, amato dai tanti amici, dai collaboratori e dalla clientela, che ha visto crescere generazioni di bambini a bordo dei suoi mezzi. Ci mancherà tantissimo - ha concluso il figlio Fabrizio -, ma continueremo a portare avanti il suo sogno con la stessa passione e lo stesso impegno»

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