
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 21 Agosto 2025
Scuola, Cisl Sondrio: «È un modello di reclutamento che brucia risorse e tempo»
Il segretario generale Dario Caelli parla di «cauto ottimismo». Bene le assunzioni sul sostegno, ma il sistema resta «farraginoso» e disomogeneo: «Serve un modello più chiaro e flessibile»
Sondrio
Qualche spiraglio positivo per il nuovo anno scolastico, al via lunedì 1° settembre per tutto il personale. Ma secondo la Cisl Scuola di Sondrio «serve un sistema di reclutamento più chiaro e flessibile».
È la posizione del segretario generale Dario Caelli, che manifesta cauto ottimismo ma non nasconde preoccupazioni. Analizzando il quadro delle assunzioni di docenti e personale Ata, intravede un miglioramento rispetto agli anni passati, ma non risparmia critiche al meccanismo del ministero.
«Rispetto al passato – osserva – si vedono segnali positivi, anche grazie ai concorsi: molte delle persone che saranno assunte hanno già avuto esperienze di docenza. È un buon segnale, perché porta in classe professionalità che conoscono la scuola. Ma il sistema resta disorganizzato e farraginoso». Il riferimento è ai numerosi concorsi che gli aspiranti insegnanti devono affrontare per ottenere una cattedra stabile. «Spesso bisogna partecipare a più concorsi – aggiunge – con più vincitori che posti disponibili. È un modello che brucia risorse e tempo, creando frustrazione nei candidati. Serve un reclutamento più chiaro, flessibile e articolato».
La situazione del personale resta disomogenea: bene alcune classi di concorso, carenze in altre. «Siamo nel pieno delle procedure di immissione in ruolo – spiega Caelli – assunzioni a tempo indeterminato ma solo per alcune materie, in base ai concorsi». Un dato positivo riguarda il sostegno nella secondaria: «Abbiamo saturato i posti disponibili. In alcuni casi, non ci saranno ulteriori immissioni in ruolo perché i posti sono già coperti. Quel poco che resta sarà assegnato tramite le Gps, garantendo agli studenti l’insegnante di sostegno fin dal primo giorno di scuola».
Entro fine agosto, con la chiusura della fase Gps (Graduatorie provinciali per le supplenze), si avrà un quadro definitivo sugli effettivi posti vacanti: «Solo allora sapremo quanti insegnanti mancheranno, ma i numeri sembrano inferiori al passato».
Sul fronte Ata, sono stati richiesti 106 posti in più, che dovrebbero portare a un organico sostanzialmente stabile rispetto agli anni scorsi, con un lieve aumento. «Ma i dirigenti scolastici chiedono spesso più personale – evidenzia Caelli – sia per la frammentazione del sistema, con oltre 200 plessi da gestire, sia per la crescente complessità burocratica, tra Pnrr, monitoraggi e nuove normative».
Il quadro resta dunque a “macchia di leopardo”: alcune scuole partiranno al completo, altre con carenze soprattutto nelle segreterie e all’infanzia. «L’augurio – conclude Caelli – è di coprire il più possibile l’organico di fatto. Ma serve una revisione profonda del sistema, per evitare che ogni settembre si apra con incertezze e territori penalizzati. Il personale scolastico merita strumenti e percorsi più efficienti, capaci di garantire stabilità e qualità».
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