Allarme in Valtellina: un altro cercatore di funghi disperso

Dante Ragazzi, 82 anni, bolognese in vacanza ad Aprica, è scomparso ieri mattina nei boschi della Magnolta. Ricerche in corso da parte di una vasta task force, ma finora nessuna traccia

Aprica

Soltanto pochi giorni fa la terza vittima, Gianni Alberti di Rasura, di professione operaio, ha perso la vita nei boschi fra il paese delle Alpi Orobie dove risiedeva e Pedesina, tradito dalla sua passione per la ricerca dei funghi. In precedenza, stroncato da un malore mentre era a funghi con la sorella era stato Stefano Orgnoni, 85 anni, di Teglio.

Oggi, per l’intera giornata, le perlustrazioni hanno riguardato invece le foreste del territorio comunale di Aprica. Un’autentica task-force è stata impegnata per tantissime ore per cercare di ritrovare Dante Ragazzi, classe 1943, residente a Bologna, che la mattina del giorno prima, ossia martedì, si è allontanato con un cestino in vimini dicendo che si sarebbe recato in località Magnolta, nel territorio comunale di Aprica, a “caccia” dei prelibati boleti. Ma non ha fatto più rientro, neppure nella serata.

E oggi, a un certo punto, si è mossa un’imponente macchina dei soccorsi con gli uomini del Soccorso Alpino della VII Delegazione di Valtellina e Valchiavenna, stazione di Aprica, con i militari del Sagf-Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Sondrio, i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio e i volontari della Protezione Civile impegnati a setacciare una vasta area boschiva, ma purtroppo sino a sera inoltrata senza alcun risultato.

Di Dante Ragazzi, bolognese in vacanza da alcuni giorni nella località valtellinese, purtroppo nessuna traccia. E’ stato attivato anche il piano ricerca della Prefettura di Sondrio, guidata dalla dottoressa Anna Pavone, mentre il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, ingegner Alessandro Granata, ha immediatamente chiesto l’intervento dell’elicottero decollato dall’Elinucleo con sede a Malpensa, in provincia di Varese, per sorvolare dall’alto i boschi della Magnolta, nella speranza che dall’alto si possa individuare al più presto il disperso e che lo si possa ritrovare ancora in vita.

Secondo le poche notizie che sull’accaduto si sanno, l’uomo avrebbe deciso di fare un’escursione per cercare i prelibati porcini senza farsi accompagnare da nessuna guida o da un abitante, conoscitore delle zone. Si sarebbe recato in una zona particolarmente impervia, dove è purtroppo più facile essere vittima di un incidente.

Basta, infatti, mettere un piede in fallo o non avere indossato adeguate calzature per affrontare i sentieri più difficili della montagna, per scivolare in un dirupo e non essere più in grado di chiedere aiuto, nel caso in cui l’incidente sia di una certa entità con, ad esempio, un trauma alla testa.

E, prima della tragedia di Pedesina, il 24 luglio c’era stata della zona di Trivigno, in territorio comunale di Tirano, dove aveva perso la vita un uomo di 67 anni, Guido Moratti, molto conosciuto e residente a Villa di Tirano. Proprio grazie alla strumentazione Imsi Catcher, sia nella versione spallabile che in quella su drone, i soccorritori riescono spesso a effettuare la triangolazione della posizione del cellulare della persona che non si trova. E, sempre ieri, attorno alle 11, vicino ai laghi della malga Torena un altro fungiatt, Emilio Manessi, classe 1958, che risiedeva a Brescia, è stato stroncato da un probabile infarto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA