
Cronaca / Valchiavenna
Domenica 14 Settembre 2025
Novate Mezzola: resta in carcere l’istruttore di boxe incubo dei vicini
L’uomo, di origini romane, minacciava di morte anche per un colpo di clacson
Novate Mezzola
Non aveva smesso nella sua condotta che lo aveva fatto finire nei guai, al punto che nei giorni scorsi avevamo dato notizia del suo arresto. Prima aveva avuto l’ammonimento del questore di Sondrio, poi il divieto di dimora del gip, quindi il carcere per più violazioni, seguito dall’obbligo di dimora a Milano, provvedimento sempre del gip poi sostituito dal divieto di dimora in provincia e, infine, lo scorso 8 aprile una condanna a un anno e 4 mesi, patteggiata con pena sospesa.
Mauro De Rentiis, 62 anni, originario di Roma, per un arco di tempo - nella valle della Mera - aveva gestito una palestra da istruttore di boxe con corsi frequentati pure da alcuni dei vicini poi perseguitati. Una volta tornato a vivere nella sua abitazione, a Novate Mezzola, ha ripreso a essere l’incubo dei vicini che, uno a uno, si sono ripresentati nella caserma dei carabinieri guidata dal luogotenente Raffaele Baruta per denunciare: “La nostra vita è un inferno”. Sono nate così le indagini e il sostituto procuratore Daniele Carli Ballola, al termine, ha richiesto la custodia cautelare in carcere accolta dal giudice. De Rentiis, dunque, è tornato dietro le sbarre, fermato dai militari dipendenti dalla Compagnia di Chiavenna, guidata dal tenente Aldo Leone. Misura confermata anche dopo l’interrogatorio di garanzia dell’indagato, difeso dall’avvocato Angelo Colucci di Milano.
L’accusa di atti persecutori - più nota come stalking - è risultata fondata.
“De Rentiis - scrive il gip Antonio De Rosa nell’ordinanza di custodia - divenuta irrevocabile la sentenza di patteggiamento, a fine luglio, rientra nella sua abitazione di Novate Mezzola e ha subito ripreso gli atti persecutori e l’atteggiamento ostile nei confronti delle parti offese traspare anche nei suoi post pubblicati sul suo profilo Facebook e prodotti agli atti. Ma soprattutto l’attendibilità delle dichiarazioni rese attraverso le querele e le successive sommarie informazioni testimoniali non può non trovare riscontro in tutti gli atti pregressi, sostanzialmente identici e ancora più gravi (in quei casi vi furono pure minacce gravi e danneggiamenti) che portarono all’applicazione di una pena con una sentenza ora irrevocabile”. Poi il giudice afferma che “sussistono gli eventi dannosi connessi agli atti persecutori di De Rentiis avendo alcuni denuncianti dichiarato di soffrire di stati d’ansia e di disturbi del sonno”. Nell’ordinanza si fa riferimento, inoltre, a un residente “cardiopatico che sta avendo serie ripercussioni sul suo stato di salute. Tutti, poi, hanno dovuto cambiare le loro abitudini di vita”.
Nella richiesta di carcerazione, il pm, rilevato che neppure la recente condanna ne ha fermato gli atteggiamenti intimidatori, cita alcune delle frasi attribuite all’indagato: “Sono stato incastrato dai carabinieri di Novate Mezzola con 516 pagine di fascicolo pieno di c. Neanche Totò Riina ha un fascicolo così alto”. E ancora: “Vede passare in strada una vicina ed esclama frasi denigratorie e minacciose”. Carli Ballola, inoltre, ricorda l’episodio di un residente che nel rientrare con la sua auto suona il clacson affinchè la moglie, in casa, gli apra il cancello: “De Rentiis l’avrebbe aggredito con violenza, minacciando di morte lui e tutta la sua famiglia”.
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