
Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 14 Maggio 2025
Verceia: la battaglia sull’autovelox si sposta alla Corte dei Conti
Dopo la sentenza della Cassazione contro il Comune Franco Esposito, referente provinciale dell’associazione “Migliore tutela” ha presentato denuncia per procurato danno erariale alla Procura generale della Corte dei Conti di Roma
Verceia
Il filone autovelox non è di quelli destinati ad esaurirsi nel giro di poco. Ricorsi di automobilisti incorsi in sanzioni sulla statale 36 a Verceia e in via Volta a Chiavenna sono pendenti davanti al giudice di pace, altri sono stati accolti, confermati in appello e, persino, in Cassazione, che ha bocciato l’amministrazione comunale di Verceia per aver posizionato ed utilizzato l’autovelox posto sulla statale 36 senza la dovuta omologazione e, per ciò stesso, fuorilegge. La Cassazione aveva dichiarato infondato e inammissibile il ricorso presentato dal Comune di Verceia avverso la sentenza di condanna in primo grado e in appello a Sondrio, ed aveva condannato il Comune al pagamento delle spese processuali e, al riguardo, Franco Esposito, referente provinciale dell’associazione “Migliore tutela” aveva annunciato pochi giorni fa anche di voler adire alla Corte dei Conti.
E così ha fatto. La denuncia per procurato danno erariale è stata presentata alla Procura generale della Corte dei Conti di Roma, la quale ha trasmesso la documentazione per competenza territoriale alla Procura regionale della Corte dei Conti della Lombardia. «Spetterà a questa Corte, ora - dice Franco Esposito -, svolgere le indagini sulla condotta tenuta dagli amministratori di Verceia che, se considerati responsabili, saranno tenuti a pagare di persona». Nel caso di specie, a ricorrere in Cassazione a suo tempo fu l’allora sindaco Flavio Oregioni, e in caso di accertata responsabilità l’onere dovrebbe ricadere sulla sua persona. Quanto alla denuncia alla Corte dei Conti è riferita alle spese sostenute in primis per il giudizio in Cassazione chiusosi con l’estinzione e con l’onere del pagamento delle spese processuali in capo al Comune di Verceia per un complessivo di 468 euro oltre agli accessori di legge e alle spese forfettarie nella misura del 15%. Ovviamente poi ci sono tutte le spese di difesa sostenute nei diversi procedimenti incardinati presso il giudice di pace e il tribunale di Sondrio. Il 24 aprile scorso, ad esempio, il primo ha dato nuovamente ragione a due automobilisti colpiti da una sanzione per eccesso di velocità rilevata con l’autovelox di Verceia e altri due ricorsi verranno esaminati proprio in questi giorni. «Il punto nodale della questione è che i controlli di velocità e la sicurezza sulle strade li possono garantire solo le pattuglie presenti sulle stesse, non degli scatoloni privi di omologazione e delle necessarie autorizzazioni posizionati sulle strade - dice Franco Esposito -, tra l’altro trasformate in extraurbane senza che ve ne siano i presupposti, come accaduto in via Volta, a Chiavenna. Per quanto riguarda il caso di Verceia, che seguiamo da vicino da tempo, come Migliore tutela, posso dire che non solo l’apparecchiatura utilizzata non è omologata, ma Anas stessa, proprietaria della strada, non ha rilasciato alcuna autorizzazione al suo posizionamento, e neppure la Polizia stradale ha rilasciato il proprio parere vincolante al riguardo. Vieppiù, essendovi un vincolo particolare paesaggistico su Verceia, occorreva un’autorizzazione ad hoc anche a questo riguardo che non esiste. Noi diciamo sì alla sicurezza sulle strade, ma nel rispetto della legalità».
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