Livigno, riapre la strada del Passo del Gallo dopo la tracimazione del torrente

Dopo i sopralluoghi dei geologi e l’intervento di operai e soccorritori, alle 18 riapre via da la Val, chiusa da venerdì per fango e detriti

Livigno

In tempi record e persino in anticipo sulla tabella di marcia, la strada del Passo del Gallo, a Livigno, è stata riaperta.

Alle 18 di ieri sono state tolte le transenne e si è potuti tornare a transitare da e per il Munt la Schera e la strada comunale via da la Val che costeggia il lago e conduce al confine con la Svizzera.

Proprio a due chilometri dal medesimo, nei pressi del rifugio Fopel, il Rin dal Fopel che li scorre si è ingrossato improvvisamente a causa di un fortissima precipitazione che ha investito la zona nel tardo pomeriggio di Ferragosto ed è esondato trascinando verso la strada e il lago metri cubi di materiale.

Che ha investito in pieno le carreggiate anche se la presenza del tombotto realizzato alcuni anni fa col contributo di Regione Lombardia ha attutito gli effetti di uno smottamento che avrebbe potuto distruggere il tratto di strada interrompendo i collegamenti con la Svizzera in questo tratto anche per mesi.

«Invece, siamo riusciti ad affrontare l’emergenza in poche ore - dice il sindaco Remo Galli, sul pezzo da Ferragosto - e per questo un ringraziamento speciale va agli operai delle imprese che hanno lavorato incessantemente, giorno e notte, per rendere possibile questa riapertura in tempi brevi durante le festività. E ancora ringrazio tantissimo il soccorso alpino, i vigili del fuoco volontari del posto, la polizia locale, i carabinier e gli agenti forestali per il loro supporto e un grazie anche agli uffici e ai tecnici comunali per il loro contributo. É stato un lavoro di squadra, del resto questa è Livigno, la nostra comunità, della quale vado fiero».

Tutti si sono dati un gran daffare per sgomberare la strada comunale dai detriti e già nel primo pomeriggio di sabato le carreggiate erano tornate come prima, pulitissime, solo che è stato necessario attendere il parere tecnico del geologo per decidere in merito alla riapertura.

Ieri mattina il geologo ha effettuato il sopralluogo e sono stati utilizzati droni per il sorvolo dell’area interessata dalla tracimazione, dopodiché, appurato che non sussistono altri pericoli di crolli, si è deciso per il nulla osta alla riapertura.

«Ribadisco la tanta parte che ha avuto nel salvare il tratto di strada la presenza del tombotto - dice Galli - e ricordo che il Consiglio comunale di Livigno ha appena approvato anche l’allungamento della galleria del Dardaglin, invasa dai detriti lo scorso anno, per fa sì che quanto accaduto non si ripeta. Il tutto grazie alle attenzioni di Regione Lombardia e della Provincia di Sondrio, per cui ringrazio l’assessore regionale Massimo Sertori e il presidente della Provincia Davide Menegola».

Intanto proseguono i lavori di ripristino dei luoghi e di messa in sicurezza in Val Federia dove, pure, a Ferragosto è fuoriuscito in Rin da Toscè con smottamenti in tre punti sia sulla strada carreggiabile sia sulla pedonale. La prima è stata già del tutto ripulita.

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