Pensionato cade in un dirupo, ritrovato dopo tre giorni da una coppia di Bormio

E’ successo in provincia di Pesaro Urbino. «I colleghi ci avevano detto come si chiamava il disperso per cui, quando di rientro dalla nostra escursione sulla ferrata Busa Forata abbiamo sentito dei lamenti - dice Perluca Mascherona - abbiamo chiamato l’uomo col suo nome. “Rodolfo, Rodolfo”, e lui, debolmente, ci ha risposto»

Bormio

Il pensionato di Piobbico (Pesaro e Urbino) di 71 anni, Rodolfo Roveti, ritrovato a tre giorni dalla scomparsa in fondo alla valle dell’Infernaccio, una zona impervia che conduce al Monte Nerone, nel pesarese, probabilmente non sarebbe riuscito a sopravvivere un’altra notte all’addiaccio in quelle condizioni, con un trauma al femore che ne avevo compromesso i movimenti. Provvidenziale, per lui, il passaggio lungo il sentiero 1, che conduce ad un rifugio della zona, il Corsini, di due escursionisti esperti come Pierluca Mascherona, di Bormio, tecnico del soccorso alpino civile della stazione di Santa Caterina Valfurva, e di sua moglie Simona Cantoni, che hanno udito i suoi lamenti e, avendo saputo che i colleghi del soccorso del posto stavano cercando un disperso, si sono insospettivi e sono scesi in forra a controllare.

«I colleghi ci avevano detto come si chiamava il disperso per cui, quando di rientro dalla nostra escursione sulla ferrata Busa Forata, nei pressi della cava di travertino, abbiamo sentito dei lamenti - dice Perluca Mascherona - abbiamo chiamato l’uomo col suo nome. “Rodolfo, Rodolfo”, e lui, debolmente, ci ha risposto, ci ha detto che era lui. Allora mia moglie Simona é scesa pian pian lungo il dirupo fino al punto in cui si trovava il 71enne, mentre io sono rimasto sul sentiero per contattare i colleghi ed avvisarli del ritrovamento. Mia moglie ha raggiunto Rodolfo e si è sincerata del fatto che stesse abbastanza bene. Era del tutto lucido anche se, ovvio, provato da tre notti all’addiaccio. Era vicino ad un ruscello, per cui si è abbeverato da lì. Dopodiché, in questo periodo non è troppo freddo nottetempo, ma, certo, resistere all’aperto per così tanto tempo non è facile».

Il 71enne era partito per il rifugio Corsini con un gruppo di persone partecipanti alla “Festa della Transumanza”, nella giornata di domenica, ma, poi, raggiunto il rifugio, aveva preferito rientrare subito e si era incamminato da solo verso casa. Dove non è mai giunto, però, ed un vicino, martedì, accorgendosi della prolungata assenza, ha pensato di avvisare la sorella. Per questo, le ricerche sono scattate così tardi. E se non fosse stato per il provvidenziale intervento dei coniugi Mascherona-Cantoni, che per puro caso di trovavano in zona in vacanza, forse le ricerche si sarebbero ulteriormente protratte.

«Siamo qui, nelle Marche, per fare trekking ed escursionismo - dicono i coniugi dell’Alta Valle - e mai più pensavamo di finire in questa situazione. Mercoledì mattina, nel salire la Valle dell’Abisso per fare la ferrata abbiamo incontrato i colleghi del soccorso alpino locale che ci hanno informato delle ricerche, ma non ci siamo voluti intromettere, proprio anche perché in vacanza. Siamo passati sul sentiero 1, alla cava di travertino, anche al mattino, ma non abbiamo udito nulla, invece, nel primo pomeriggio, i lamenti si sentivano. Il signore ci ha coperti di ringraziamenti chiamandoci angeli, ma non è quello il punto. Siamo, comunque, contenti di averlo ritrovato, seppur per caso, e che sia finito tutto bene. Perché non sembrava messo male, salvo, forse, un problema al femore».

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