Teglio, scontro sulla Tari e la piazzola ecologica di Saleggio

CatenaccioL’opposizione chiede chiarimenti al sindaco Filippini riguardo le nuove regole e gli orari. Pronta la replica del primo cittadino che respinge le accuse

Teglio

Gestione della Tari, la tassa dei rifiuti, e la piazzola ecologica di Saleggio al centro dell’interrogazione che la minoranza “Teglio che verrà” ha inviato al sindaco di Teglio, Ivan Filippini, e alla giunta comunale, da cui arriva una pronta risposta punto per punto.

Il gruppo, guidato dal consigliere Laura Branchi, dice di aver raccolto «numerose segnalazioni» riguardo alle nuove regole comunali per l’accesso alla piazzola ecologica. «Come forza di opposizione, vogliamo portare queste criticità all’attenzione del Comune e promuovere una campagna di sensibilizzazione», si legge nel post che lo schieramento ha pubblicato sulla propria pagina Facebook. Diverse le criticità analizzate. In relazione alla quantità «insufficiente» di conferimento, si sostiene che il nuovo limite di un metro cubo all’anno per utenza non soddisfi le esigenze reali delle famiglie, per cui viene chiesta una revisione partecipativa dei limiti. In relazione agli orari, definiti «penalizzanti», «le poche aperture causano attese anche superiori a un mese, mentre l’assenza di apertura il sabato costringe molti utenti a prendere ferie – proseguono i consiglieri –. Molti turisti segnalano disagi analoghi. In relazione ai materiali, sono esclusi dal conferimento vetri da serramenti, cartongesso, guaine bituminose, lana di vetro e roccia: chi produce questi rifiuti non può smaltirli tramite il servizio pubblico». Il gruppo fa anche una proposta: «Con il recente incremento dell’organico a cinque operai, si propone l’apertura della piazzola il sabato mattina da parte dei dipendenti comunali, con recupero in un giorno infrasettimanale».

Ferma la replica del sindaco Filippini: «Il regolamento comunale sulla discarica è stato approvato in consiglio comunale nel 2019, quando Laura Branchi era assessore, per cui se andava bene allora, non capisco perché oggi non sia più così – esordisce –. All’interno del regolamento sono iscritte le tipologie e le quantità di materiale che possono essere conferite, e il materiale non indicato è dovuto al fatto che Secam non lo ritira. Per lo più si tratta di scarti di imprese che hanno altri canali di smaltimento, per cui non è giusto che debbano pagare i cittadini per tutto questo». In relazione ai giorni di apertura, il Comune ha chiesto a Secam un preventivo per l’apertura della discarica tutti i sabati e ciò comporterebbe un costo di 15mila euro all’anno più Iva, che «non riusciamo a sostenere – precisa Filippini –. Allora ho proposto a Secam di aprire due volte al mese, a sabati alternati, con costo dimezzato, che quindi era gestibile per il Comune. Però mi è stato risposto, con una lettera protocollata nel dicembre del 2024, che per mancanza di personale non si riesce a soddisfare la nostra richiesta. La nostra speranza è che, magari, qualcosa possa cambiare nei prossimi mesi. Nel frattempo, far lavorare gli operai comunali il sabato durante il periodo estivo è impossibile, altrimenti poi restiamo indietro con la manutenzione e il taglio dell’erba. E pensare di far gestire tutta la discarica a Secam costerebbe 35mila euro all’anno più Iva, che è troppo. Peraltro, per il ritiro del ferro abbiamo chiesto altre quotazioni per cui viene qualcun altro a ritirarlo e ci paga qualcosa in più al chilo rispetto a Secam. Questo per dire che abbiamo una certa elasticità gestendo la piazzola direttamente come Comune».

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