Tirano, Spada promuove la palestra ma boccia ciclabile e via Mazzini

L’ex sindaco esprime soddisfazione per la nuova palestra al Foro Boario, ma critica la revisione del progetto della ciclabile urbana e la riqualificazione di via Mazzini: «Scelte che rischiano di isolare i quartieri e snaturare il disegno originario della città»

Tirano

Bene per la realizzazione della palestra al Foro Boario, perplessità invece sulla futura ciclabile urbana e sulla riqualificazione di via Mazzini. È Franco Spada, ex sindaco di Tirano, a condividere le proprie riflessioni su alcune opere pubbliche in città.

A partire dalla palestra per l’istituto Pinchetti e per la comunità, che – dopo quasi tre anni e mezzo dal «per me ancora incomprensibile sequestro, che non ha prodotto né reato né reo» – sta finalmente prendendo forma. «Come già utilizzata dai ragazzi la nuova area sportiva con il campetto di basket», sottolinea Spada. In origine il costo del palazzetto, finanziato dal Miur, era di 2,7 milioni di euro; il costo effettivo, molto lievitato, rappresenta secondo l’ex sindaco «il danno prodotto da quanto accaduto».

Passando al nodo della ciclabile urbana – su cui in consiglio c’è già stato confronto tra maggioranza e minoranza – Spada osserva: «Mi è spiaciuto vedere, per scelta della nuova amministrazione, la sospensione di un appalto già finanziato e aggiudicato e il conseguente cambiamento del passaggio ciclabile del Sentiero Valtellina in zona Cartiera, in chiave conservatrice. Al posto di connettere il quartiere, il nuovo progetto ne aumenta a mio avviso l’isolamento e creerà problemi di commistione tra traffico ciclabile, autobus, auto e autoarticolati di difficile soluzione. Spero di avere torto, ma il futuro dirà da che parte sarà la ragione».

Critiche anche alla riqualificazione di via Mazzini: «Trasformare un viale alberato che traguardava e valorizzava l’edificio Liberty della stazione di Tirano in uno slargo non chiuso da edifici sul lato est – con viste verso il retro di condomini – mi pare un intervento che non analizza il contesto generale urbanistico. Inoltre, con l’apertura della tangenziale nella primavera 2026, il viale Italia non sarà più quello a cui eravamo abituati. Si perderà il senso della Piazza delle Stazioni e di piazza Marinoni, che all’inizio del ’900 aveva la funzione di cerniera principale di connessione tra le parti di una città policentrica».

Sul tema della ciclabile, l’assessore ai Lavori pubblici Simon Pietro Angelone ha già spiegato che la nuova versione è pensata «per ridurre i punti di conflitto con la viabilità cittadina e garantire un asse il più diretto possibile».

Quanto a via Mazzini, l’amministrazione comunale ha illustrato la sua visione di un’area completamente pedonale, senza marciapiedi, con nuovi arredi, illuminazione e spazi verdi.

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