Nel giorno del giubileo dei governanti il Papa Leone XIV, incontrando le delegazioni parlamentari di 68 Paesi del mondo, ha evidenziato, tra l’altro, la necessità di combattere le ingiustizie sociali e invitato i politici a “promuovere e tutelare il bene comune, specialmente in difesa dei più deboli ed emarginati”.
E, richiamando l’enciclica Rerum Novarum, ha affermato che “Si tratta di adoperarsi affinché sia superata l’inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltre misura. Tale squilibrio genera situazioni di permanente ingiustizia, che facilmente sfociano nella violenza e, presto o tardi, nel dramma della guerra”. Una “buona azione politica”, prosegue il Papa, favorisce, invece, “l’equa distribuzione delle risorse” e quindi “può offrire un efficace servizio all’armonia e alla pace sia a livello sociale, sia in ambito internazionale”.
Forte e opportuno il richiamo del Papa ai politici alla responsabilità del loro ruolo in un momento in cui essi come categoria vengono percepiti tra i più distanti dai cittadini, come dimostra l’entità dell’astensione dal voto elettorale. Occorre che essi tornino a sintonizzarsi con gli elettori avendo come esclusivo obiettivo quello di perseguire il bene comune, ricordando che la politica è “la forma più alta di carità”, come la definiva Papa Pio XI.
“Faremo tesoro dei preziosi insegnamenti che Leone XIV ci ha consegnato” ha commentato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ma superare la disparità esistente tra ricchi e poveri è una questione difficile e dibattuta che si trascina da tanti anni e che la politica non riesce a risolvere. Ultimamente ci aveva provato il Movimento 5 Stelle con il reddito di cittadinanza concesso ai più poveri e a quelli in cerca di lavoro, ma esso non ha ben funzionato per carenze burocratiche, insufficienti controlli e illeciti comportamenti dei fruitori. Però, i più bisognosi avevano comunque ricevuto un sostegno vitale.
L’azione politica deve agire verso altre direzioni, in particolare verso la riduzione dell’evasione fiscale, la riduzione delle imposte sul ceto medio e l’imposizione di maggiori imposte sui grandi redditi e patrimoni con la finalità di redistribuire il ricavato ai poveri, ai lavoratori con bassi salari e ai settori del bilancio statale privi di sufficienti risorse, come la sanità e la scuola. Perché in Italia la forbice della disuguaglianza sociale continua ad allargarsi. Il 5% più ricco della popolazione detiene oggi il 47,7% della ricchezza nazionale, mentre crescono soprattutto i grandi patrimoni trainati da eredità e rendimenti più alti. I milionari in Italia sono oggi 1,3 milioni e i miliardari (71) hanno visto il proprio patrimonio salire complessivamente di 61,1 miliardi in un solo anno.
Nel frattempo secondo il recente rapporto della Caritas ci sono 5,7 milioni di persone, per 2,2 milioni di famiglie, non in grado di acquistare il paniere di beni e servizi essenziali che definisce per l’Istat la soglia della povertà assoluta. La quantità di persone che si rivolge alla Chiesa è aumentata in dieci anni del 62,6% e al nord ancora di più: 77%. Ma mentre prima erano soprattutto i disoccupati e i senzatetto a chiedere aiuto, ora uno su quattro rientra nella categoria dei lavoratori poveri. Ben sei milioni di persone rinunciano a curarsi perché non hanno le possibilità economiche per rivolgersi agli istituti privati, date le lunghe attese ospedaliere, e di acquistare i farmaci per le quote a loro carico.
Contro l’evasione fiscale, stimata in oltre 80 miliardi, si continua fare poco o nulla. L’evasione è tollerata, anzi favorita da continui condoni, sanatorie, rottamazioni. D’altra parte gli evasori sono tanti e contano perché votano. In Italia nel 2024 la pressione fiscale è stata del 42,6% in aumento rispetto al 41,4% dell’anno precedente. E il 40% della popolazione italiana si fa carico di oltre il 90% delle tasse totali. Ovvero oltre metà del Paese vive sulle spalle dell’altro 40%. Sarebbe quindi necessario incentivare l’uso di carte di credito e bonifici bancari, riducendo l’uso del denaro contante ed effettuare controlli seri e mirati.
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