
Cronaca / Oggiono e Brianza
Lunedì 26 Maggio 2025
Aggressione nel carcere di Lecco, tre condanne
Tre condanne con il rito abbreviato: due a 10 mesi e una a un anno a un mese di reclusione, per l’aggressione avvenuta ai danni di detenuto 55enne all’interno del carcere di Lecco, il 3 marzo 2023. La vittima rimediò una frattura a una delle costole
Lecco
Tre condanne con il rito abbreviato, tutte più alte di quelle richieste dalla pubblica accusa: due a 10 mesi e una a un anno a un mese di reclusione, per l’aggressione avvenuta ai danni di detenuto all’interno del carcere di Lecco, il 3 marzo 2023.
Un assalto sul quale non è mai emersa con chiarezza la ragione, come spesso avviene in ambienti omertosi come quello del carcere, ma che fu certamente piuttosto duro, visto che la vittima, un 55enne italiano, rimediò una frattura a una delle costole.
Le condanne, che superano dunque le richieste a quattro mesi formulate dalla pubblica accusa durante l’udienza celebrata una dozzina di giorni fa, sono state pronunciate nei confronti di un 41enne di Sirtori, di un 33enne di Bosisio Parini, e di un 35enne di Gardone Riviera, comune della provincia di Brescia. La leggera diminuzione di pena diminuita per i due imputati è dovuta al pagamento di un risarcimento del danno per qualche centinaio di euro alla parte offesa.
L’accusa è quella di lesioni in concorso, aggravata dalla circostanza di aver agito in più persone: nella fattispecie tre contro uno. Alla base ci sarebbero litigi fra compagni di cella, legati a difficoltà nella convivenza forzata, sfociati secondo le accuse in una specie di spedizione punitiva ai danni di un detenuto.
Il parapiglia si era scatenato in piena mattinata, verso le 10.30. Secondo il racconto della vittima, siciliano originario della provincia di Ragusa, gli imputati avrebbero fatto irruzione intimandogli di scendere (a suon di parolacce) dal letto sul quale era sdraiato. A quel punto lo avrebbero bersagliato di pugni, colpendolo, secondo il suo racconto, anche con una sedia. L’uomo avrebbe cercato di minimizzare l’accaduto, anche se successivamente avrebbe detto che l’aggressione era durata addirittura “20 minuti”. Un tempo lunghissimo. Una dichiarazione poco credibile, se è vero che le telecamere di sicurezza interne alla struttura penitenziaria inquadrano i presunti picchiatori che entrano in cella per uscirne dopo circa un minuto, come hanno fatto notare le difese.
La vittima, ha rimediato oltre a una frattura a una costola, anche un trauma cranico e al padiglione auricolare, per venti giorni di prognosi. Il tribunale si è preso 30 giorni per depositare le motivazioni.
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