
Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 28 Maggio 2025
Al via il processo per la morte di Lorenzo Holzknecht, 38 anni di Bormio, campione nazionale di sci alpinismo
Il giudice ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per Matteo Giglio, l’istruttore 52enne, unico sopravvissuto alla valanga, che quel tremendo giorno guidava le tre aspiranti guide alpine, imputato accusato di omicidio colposo plurimo.
Bormio
Al via il processo per la morte di Lorenzo Holzknecht, 38 anni di Bormio, campione nazionale di sci alpinismo, maestro di sci ed aspirante guida alpina, di Sandro Dublanc, maestro di sci di Champorcher, quarantatreenne ed Elia Meta, 36 anni, originario del forlivese, finanziere del Sagf in servizio presso la caserma di Entrèves (Courmayeur), le tre aspiranti guide alpine decedute il 13 aprile 2023 dopo essere state travolte da una valanga in Val D’Aosta vicino al colle della Tsanteleina, in territorio savoiardo, a poche decine di metri oltre il confine italiano, nei pressi dell’Alta Val di Rhemes. A seguito dell’udienza preliminare che si è svolta questa settimana, il giudice ha infatti accolto la richiesta di rinvio a giudizio per Matteo Giglio l’istruttore 52enne, unico sopravvissuto alla valanga, che quel tremendo giorno guidava le tre aspiranti guide alpine, imputato accusato di omicidio colposo plurimo.
In aula c’erano anche numerosi familiari dei giovani scomparsi, tutti ancora visibilmente provati, tra i quali il papà di Lorenzo, Franco Holzknecht la cui famiglia – il giovane campione ha lasciato prematuramente anche la compagna Roberta ed un figlio piccolo – è patrocinata dagli avvocati Davide Dei Cas di Bormio e Mauro Anetrini di Torino. E sono stati proprio loro a dare, qualche mese fa, un nuovo impulso all’accertamento della verità e delle eventuali responsabilità sull’accaduto dopo che, in un primo momento, la Procura di Aosta aveva chiesto l’archiviazione. L’analisi sull’elaborazione delle tracce sulla neve, unita all’esame dei dati oggettivi emersi dalla perizia su telefoni e smartwatch hanno permesso di raccogliere nuovi riscontri e di arrivare al processo che sarà celebrato a partire dal prossimo 24 ottobre.
La procura di Aosta ha infatti potuto sottoporre al giudice nuovi elementi non coincidenti con la testimonianza dell’imputato al quale sono state contestate la modalità di discesa all’interno del canalone dove si è verificato l’incidente, che avrebbe dovuto essere più prudente e consapevole del contesto nivologico, ma anche l’assenza di zaini con airbag da valanga che, seppur non obbligatori, avrebbero rappresentato un elemento di maggiore sicurezza per gli scialpinisti. Un comportamento diverso, quindi, avrebbe forse potuto evitare l’incidente: da queste considerazioni il via al processo nonostante la posizione espressa dal difensore di Giglio che ha invece chiesto di emettere sentenza di non luogo a procedere. Holzknecht, molto conosciuto ed amato a Bormio, sua terra natale, ma anche in tutto il comprensorio, è stato un atleta della nazionale italiana che nella sua carriera ha vinto un oro in staffetta, un argento e due bronzi ai Mondiali, oltre a due ori, un argento e un bronzo agli Europei. Ma è stato soprattutto un figlio, compagno, padre ed amico sincero di tanti, davvero molto amato, persone che, da questo processo, attendono di conoscere la verità sull’accaduto anche grazie al lavoro attento e certosino portato avanti dai legali Dei Cas di Bormio e Anetrini di Torino.
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