Cernusco: qualità dell’aria, secondo Wiseair «inquinano più le caldaie delle auto»

La startup ha installato tre centraline che hanno monitorato il tasso di smog per sei mesi. I dati evidenziano l’impatto delle vecchi impianti nell’immissione di particolato in atmosfera

Cernusco Lombardone

Ecco i primi risultati del monitoraggio della qualità dell’aria avviato dal Comune di Cernusco con la startup Wiseair, che ha installato 3 centraline in paese, una in via Pirovano alla scuola elementare Gianni Rodari, per verificare l’impatto del traffico di una strada provinciale come la 54 sulla concentrazione di inquinanti. La seconda è stata messa in via Ferrario al parco Urano, al confine con Merate non molto distante dalla 342, la terza in via degli Alpini, al parco Plutone, praticamente al villaggio San Marco.

La rilevazione copre sei mesi tondi, dal 18 settembre al 18 marzo, ed i primi risultati sono stati presentati nell’ultima seduta della consulta ambiente del Comune, a cui ha partecipato anche il sindaco Gennaro Toto. Il primo macro risultato che salta all’occhio è che Cernusco non si discosta molto dalla media degli altri paesi lombardi monitorati dalla Wiseair, il secondo è che sembra incidere molto di più il riscaldamento del traffico nella concentrazione di inquinanti, in particolare il Pm 2.5.

I tecnici della società spiegano che «Nell’analizzare il trend dell’inquinamento atmosferico occorre distinguere tra due periodi, quello primaverile/estivo e quello autunnale/invernale. Nel secondo si assiste ad un aumento generale delle concentrazioni di particolato per diversi fattori. Il primo è il fenomeno dell’inversione termica che riduce il rimescolamento delle polveri. L’aumento del particolato è favorito anche dall’accensione dei riscaldamenti». Dando un’occhiata ai grafici si nota che il “wiseindex”, il valore che varia da 0 a 40 per i giorni verdi, tra 40 e 60 per i giorni gialli e tra 60 e 100 per i giorni rossi (quando si supera la soglia di attenzione per l’impatto sulla salute delle concentrazioni di Pm 2.5) varia parecchio. I dati estrapolati mostrano che «la percentuale di giorni verdi è stata pari al 34%, il mese con l’aria più pulita è stato ottobre con 17 giorni verdi, il mese con l’aria più sporca è stato febbraio 2025, con 23 giorni rossi, 3 giorni gialli e 2 giorni verdi».

Comparando la qualità dell’aria rilevata dalle tre centraline non si notano differenze degne di nota, anzi, alla scuola elementare risulta un poco migliore delle altre due. Nel periodo di rilevamento Cernusco ha totalizzato 62 giorni di buona qualità dell’aria, che lo posiziona al 36esimo posto tra tutti i Comuni del Nord Italia monitorati da Wiseair ed al 17esimo in Lombardia. Considerando un database specializzato (Emep Grid) che analizza un’area di 100 km2 comprendenti Cernusco risulta che le fonti di inquinamento per il Pm 2.5 sono il riscaldamento e la combustione residenziale all’81.8%, il trasporto su strada all’8,1%. Per il Pm10 il riscaldamento è al 74,1% e il trasporto al 9,8%. I tecnici suggeriscono di utilizzare il bando “Conto Termico” per sostituire le caldaie obsolete e coibentare gli edifici ed aprire uno sportello informativo anche per un corretto utilizzo degli impianti, in particolare stufe e camini.

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