
Colico, caso sospetto di virus West Nile: scatta la disinfestazione in via Case Nuove
Un possibile caso: ad annunciarlo è il sindaco Monica Gilardi. Il Comune, su indicazione di Ats, ha attivato subito il protocollo di disinfestazione nella zona. Nessuna conferma ufficiale sul contagio, in attesa delle controanalisi, ma le autorità parlano di misura prudenziale per contenere ogni rischio
Lecco
Un caso sospetto di virus West Nile a Colico. La notizia irrompe nella sala consiliare gremita in ogni ordine di posto dai cittadini per la questione “Colico a Sondrio” e genera un brusio diffuso nella popolazione presente. Il sindaco Monica Gilardi lo ha annunciato come novità assoluta: «Abbiamo appena ricevuto, poco prima dell’inizio del Consiglio, da Ats, agenzia di tutela della salute, che è stato riscontrato un caso sospetto di West Nile nel nostro comune e abbiamo subito dato il via, su consiglio di Ats, al protocollo previsto ovvero alla disinfestazione».
La zona da disinfestare è quella di via Case Nuove, ovvero una zona parallela al torrente Inganna, poche centinaia di metri prima del suo sbocco a lago. D’altronde mezza Colico è tagliata trasversalmente dal torrente e sul lato “lungo” del paese è bagnata dal lago. Impossibile non pensare che ci sia un collegamento tra queste due zone umide e la presenza della zanzara-vettore. Non è stato dato nessun particolare su età e neanche sesso, del sospetto paziente “zero” di Colico, ma la notizia ha sicuramente destato preoccupazione nei cittadini del paese.
Ma la prudenza è assoluta, perché un caso sospetto vuol dire non ancora confermato. E così bisognerà attendere le controanalisi di Ats Brianza per essere sicuri che non si tratti di un “falso positivo”. E anche se non è stato dato nessun particolare sullo stato di salute della persona colpita dal virus, la serenità dimostrata dal sindaco nel dare la notizia non sembra far propendere per uno stato di salute preoccupante. E, come spiegato dal professor Carlo Signorelli proprio da queste colonne, il settanta per cento degli affetti dal virus West Nile è asintomatico, non solo non “malato”. Per cui la celerità con la quale è stata disposta la disinfestazione è più una forma di prudenza che una vera preoccupazione.
Ricordiamo inoltre che la West Nile è pericolosa soprattutto per i soggetti fragili (anziani, immunodepressi per condizione cronica o per utilizzo di medicinali pro tempore), e che gli unici casi di decesso legati a questo virus in Italia sono da ascriversi proprio alle categorie a rischio. Detto questo, la prudenza non è mai troppa anche perché di persone fragili, a Colico come in tutta la nazione, ce ne sono moltissime.
Insomma, le autorità sanitarie provinciali e regionali (visto che ogni conteggio sulla West Nile deve essere comunicato in Regione che tiene conto del monitoraggio), insieme all’amministrazione comunale guidata da Monica Gilardi, stanno facendo di tutto perché non si parli di un “focolaio” di West Nile a Colico, bensì solo di un caso isolato, visto che, prima, il virus era stato trovato solamente in alcuni uccelli (e Colico è un punto importante di smistamento e migratorio per molte specie aviarie).
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