
Cronaca / Merate e Casatese
Venerdì 16 Maggio 2025
Nuovo ponte di Paderno, la protesta dei sindaci: «Due delle tre ipotesi sono di fatto impraticabili»
«E’ un’assurdità bella e buona – commenta Fabio Vergani, primo cittadino di Imbersago – è ovvio che sono proposte studiate ad arte per farsele bocciare e convergere su quella del ponte unico a fianco del San Michele».
Imbersago
Due delle tre ipotesi per il nuovo ponte di Paderno sono di fatto impraticabili. Sembra che Rfi abbia delineato uno scenario per far scegliere agli “stakeholder” la soluzione che avrebbe già in mente assieme alla Regione Lombardia, e che già da due anni è data per la maggiore. E’ quella dell’unico ponte sotto ferroviario e sopra stradale a fianco del San Michele attuale, una trentina di metri più a sud. E’ quello meno complicato dal punto di vista costruttivo, non costringe a spostare le stazioni di Paderno e Calusco ed evita la grande frana in movimento che interessa la valle dell’Adda a sud di Paderno verso Cornate. E’ anche quello che costa di meno, 356 milioni di euro contro i 381 del ponte ferroviario vicino al San Michele ed i 673 del ponte ferroviario verso Cornate. Il perché è presto spiegato, le altre due ipotesi prevedono lo sdoppiamento, la costruzione di due ponti.
Uno ferroviario a sud del San Michele, o attaccato o tre chilometri verso Cornate, ed uno stradale a nord. Quello stradale, in entrambi i casi, attraverserebbe l’Adda ad Imbersago, collegando la rotonda alla fine della discesa della galleria di Villa d’Adda, viale delle Industrie, con la rotonda del Santuario della Madonna del Bosco sulla provinciale 56 ad Imbersago, allungando di 15 chilometri il tragitto tra Calusco e Paderno. Non solo, ci sono anche due ostacoli fisici che impedirebbero il passaggio a Tir ed auto articolati. Ad Imbersago la curva Moratti, dove a malapena riescono a passare i pullman ed infatti la Provincia di Lecco ha da una quindicina d’anni vietato il transito ai mezzi più pesanti.
Dall’altro lato costringerebbe i camion a risalire fino a Brivio e qui attraversare il ponte per poi tornare indietro, ed a quel punto non avrebbe senso attraversare il ponte di Imbersago. «E’ un’assurdità bella e buona – commenta Fabio Vergani, primo cittadino di Imbersago – è ovvio che sono ipotesi studiate ad arte per farsele bocciare e convergere su quella del ponte unico a fianco del San Michele».
I sindaci danno per scontato l’esito del cosiddetto “Dibattito Pubblico” annunciato giovedì dalla Regione e si preparano già allo scenario del ponte unico a fianco del San Michele. «A questo punto è l’unica ipotesi sul tavolo e vogliamo arrivare preparati – annuncia Vergani – già da tempo infatti stiamo lavorando per assegnare un incarico per uno studio dell’impatto sul traffico che questo ponte porterebbe sulle nostre strade. Parteciperanno parecchi Comuni del Meratese e la Provincia di Lecco, che dovrebbe accollarsi metà della spesa, il resto coperta dai Comuni. Nelle prossime settimane dovrebbe arrivare nei consigli comunali l’accordo per questo studio. E’ vero che anche Rfi ha fatto un suo studio ma è parziale e non contempla tutte le alternative, inoltre preferiamo avere nostri dati». Rfi ha previsto per il ponte unico una bretellina che dovrebbe collegare la sp 56, via Milano a Robbiate, con la sp 55, via Servonella, a Verderio, 650 metri di tunnel che sottopassano la ferrovia.
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