Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 30 Agosto 2025
Resta grave l’operaio ferito a Cosio. Indagini sulle cause dell’incidente sul lavoro
Sono stabili, ma ancora molto gravi, le condizioni di Susso Karamo, il 36enne di origine gambiana residente a Traona, rimasto vittima giovedì mattina di un drammatico infortunio sul lavoro a Cosio Valtellino
Cosio Valtellino
Sono stabili, ma ancora molto gravi, le condizioni di Susso Karamo, il 36enne di origine gambiana residente a Traona, rimasto vittima giovedì mattina di un drammatico infortunio sul lavoro a Cosio Valtellino. L’operaio è ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in prognosi riservata, ma i medici lo ritengono ormai fuori pericolo di vita. Dopo le prime delicate operazioni chirurgiche, tra cui l’amputazione di un braccio e i tentativi di salvare almeno in parte l’altro arto, l’uomo è stato sottoposto a dialisi: un quadro complesso che resta critico, ma in lento miglioramento.
L’incidente è avvenuto nel piccolo raviolificio Dei Cas, in via Don Guanella, dove Karamo era impiegato. Secondo le prime ricostruzioni, dopo aver concluso l’ultimo impasto della mattinata, stava procedendo alla pulizia del fondo di un’impastatrice, spenta al momento dell’intervento. Improvvisamente, però, il macchinario si sarebbe attivato, intrappolandogli entrambe le braccia. A soccorrerlo per primi sono stati il titolare e una collega, che con prontezza hanno applicato due lacci emostatici: un gesto che, secondo i sanitari, potrebbe avergli salvato la vita. Quando i soccorritori del 118 sono giunti sul posto, l’uomo era già in condizioni gravissime e incosciente: è stato quindi trasferito in elicottero a Bergamo.
Lo stabilimento è ora sotto sequestro: i carabinieri della stazione di Morbegno e i tecnici dell’Ats della Montagna stanno conducendo accertamenti per chiarire la dinamica e le cause dell’infortunio. Nella giornata di giovedì sono stati eseguiti sopralluoghi e ascoltati i colleghi presenti al momento dell’incidente, sotto il coordinamento dei sostituti procuratori Giulia Alberti e Daniele Carli Ballola.
Da Cgil e Cisl, dopo il terribile infortunio, un appello sulla necessità di rafforzare la cultura della sicurezza e la formazione specifica: strumenti che, se applicati con rigore, possono prevenire incidenti tanto gravi quanto evitabili.
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