Varenna, caos in stazione: la rabbia dei lavoratori. «Costretti a improvvisarci steward, controllori, agenti di sicurezza»

Varenna

Ancora una volta, con l’arrivo della bella stagione, la stazione di Varenna si trasforma in un imbuto ingestibile, dove migliaia di turisti affollano i binari, invadono le banchine e costringono i lavoratori Trenord a gestire situazioni limite in completa solitudine. Non si tratta più solo di disagi, ma di una vera e propria emergenza di sicurezza e ordine pubblico.

«La stazione non è attrezzata per reggere questi volumi di traffico», denuncia la FILT CGIL di Lecco e Sondrio. «I lavoratori non sono addestrati né responsabili per gestire folle di questo tipo. Vengono lasciati soli a fare da scudo a problemi strutturali e istituzionali». I capitreno, in particolare, sono costretti a improvvisarsi steward, controllori, agenti di sicurezza e mediatori, mentre la folla preme per salire su treni già saturi. A peggiorare il quadro, c’è la prospettiva dell’estate: con la chiusura della linea Lecco-Tirano per lavori e la prevista sostituzione con bus, si teme il collasso totale della gestione logistica.

In questo contesto esasperante, si innesta la mobilitazione nazionale di martedì 6 maggio. Le organizzazioni sindacali FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI hanno indetto uno sciopero di 8 ore, dalle 9 alle 17, per chiedere il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della mobilità ferroviaria, scaduto da oltre quattro mesi, e del contratto aziendale del Gruppo FS.

«Non si può continuare a ignorare la dignità dei lavoratori e le condizioni sempre più critiche in cui operano», afferma Andrea Frangiamore, segretario generale FILT CGIL Lecco e Sondrio. «Chiediamo un aumento salariale del 18% per recuperare l’inflazione, ma anche garanzie normative, sicurezza sul lavoro e una risposta concreta ai problemi cronici come le aggressioni al personale, il dumping contrattuale e, appunto, la gestione del caos in stazioni come quella di Varenna».

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