Lecco, operazione anti-droga e armi: arrestato anche Baby Gang

Cinque le persone finite in manette nell’inchiesta dei Carabinieri di Lecco, tra queste anche il noto trapper. Ulteriori dettagli saranno illustrati nella conferenza stampa prevista questa mattina

Lecco

Maxi operazione dei carabinieri in provincia di Lecco. Cinque persone sono finite in manette nell’ambito di un’indagine su droga e armi. Tra gli arrestati spicca il nome di Baby Gang, al secolo Zaccaria Mouhib, trapper noto sulla scena musicale nazionale e già più volte finito sotto i riflettori per vicende giudiziarie.

Maggiori dettagli saranno illustrati nel corso della conferenza stampa in programma alle 11.30 al Comando provinciale dei Carabinieri di Lecco, alla presenza del procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso.

Zaccaria Mouhib, 24 anni, è nato a Lecco da una famiglia di origine marocchina e ha trascorso l’infanzia tra la città manzoniana e Calolziocorte. Cresciuto in condizioni difficili, ha trovato nella musica rap uno sbocco artistico che lo ha portato rapidamente al successo. Ha esordito nel 2018 con il singolo Street e negli anni successivi ha pubblicato diversi progetti discografici, tra cui l’album L’angelo del male del 2024, collaborando anche con artisti di fama internazionale.

La carriera musicale di Baby Gang è stata spesso affiancata da guai giudiziari. Nel 2020 e 2021 è stato coinvolto in indagini per rapina e per una sparatoria avvenuta nella movida milanese, vicende che gli sono costate condanne pesanti: 4 anni e 10 mesi per il primo episodio e 5 anni e 2 mesi per il secondo.

A gennaio 2024 i Carabinieri di Lecco hanno dato esecuzione a un provvedimento di aggravamento della misura cautelare nei suoi confronti: da obbligo di dimora è passato agli arresti domiciliari, con l’accusa di lesioni aggravate. Secondo gli inquirenti, un suo amico era rimasto ferito a una gamba da un colpo d’arma da fuoco esploso proprio nell’abitazione del trapper.

Non solo. Nel maggio 2025 è stato nuovamente indagato per presunti contatti illeciti con detenuti e favoreggiamento della mafia. In quell’occasione, i carabinieri hanno effettuato una perquisizione nella sua casa di Calolziocorte e sequestrato il suo smartphone per accertamenti tecnici.

Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso della conferenza stampa convocata per le 11.30.

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