
Incidente aereo sul Legnone, chiesto il rinvio a giudizio per otto dipendenti Leonardo
La Procura di Lecco contesta omicidio colposo e disastro aviatorio per la morte del pilota Dave Ashley. L’udienza preliminare è fissata per il 10 dicembre 2025
Lecco
Chiesto il rinvio a giudizio per otto dipendenti di Leonardo, nell’ambito dell’indagine della Procura di Lecco sull’incidente aereo del Monte Legnone. Il 16 marzo 2022 un jet Aermachi di proprietà dell’azienda era precipitato sopra a Colico, in un incidente nel quale perse la vita il pilota britannico Dave Ashley.
A darne notizia è la stessa azienda attraverso la relazione semestrale del gruppo in merito ai procedimenti pendenti. ’
«Con riferimento al procedimento penale – si legge - avviato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco a seguito dell’incidente occorso al velivolo M-346FA (Fighter Attack) il 16 marzo 2022 sul Monte Legnone, lo scorso 23 luglio è stato notificato l’avviso di fissazione dell’udienza preliminare unitamente alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pubblico Ministero con udienza preliminare fissata per il 10 dicembre 2025».
A marzo la Procura diretta da Ezio Domenico Basso aveva chiuso le indagini preliminari mei confronti degli 8 dipendenti indagati, a vario titolo, per le ipotesi di reato di omicidio colposo e disastro aviatorio colposo. Nonché nei confronti della stessa Leonardo in ordine all’illecito amministrativo relativo alla violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Di fatto si ritiene che l’omicidio colposo sia derivante dalla violazione delle norme antinfortunistiche e che quindi la morte di Ashley sia da ascrivere nell’ambito di un infortunio sul lavoro.
Gli otto indagati sono sette dirigenti di altrettante divisioni di Leonardo e il pilota veronese Giampaolo Goattin (dipendente di Leonardo), a bordo del velivolo al momento dello schianto insieme ad Ashley (pilota in formazione)
L’indagine lecchese mira dunque a ricostruire quanto accaduto tre anni fa a bordo del jet Aermachi. Una volta perso il controllo del velivolo i due piloti si erano lanciati fuori: Goattin si era salvato riportando lievi ferite, con il suo paracadute rimasto incastrato fra le rocce, Ashley aveva perso la vita finendo contro una parete rocciosa.
La Procura di Lecco ritiene che quel jet, uno della flotta di sei velivoli ordinata a Leonardo dal Turkmenistan, non fosse idoneo alle operazioni di formazione del pilota, non era completo dal punto di vista dell’assemblaggio e del collaudo e gli strumenti a bordo non erano abbastanza sofisticati da garantire la segnalazione di pericolo o eventuali errori.
Durante le indagini, aveva spiegato Basso, «sono stati eseguiti esami irripetibili, come l’analisi delle scatole nere, e sono state avviate attività di ricerca e ricostruzione dei rottami del velivolo - ha spiegato il procuratore -. Sono state effettuate anche simulazioni di attività e settaggio aereo. Il colonnello Zuffada si è interfacciato con tutti i consulenti di parte. La consulenza è stata depositata il 15 marzo 2023. Tuttavia, è stato necessario integrarla dopo le osservazioni delle parti coinvolte».
Sempre dalla relazione di Loonardo si apprende che Il cda di Leonardo, conclude la relazione semestrale, non ha ritenuto di procedere ad accantonamenti in relazione al procedimento.
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