Brivio, omicidio stradale: Lewandoski in tribunale per la convalida piange e chiede scusa

Il 35enne è accusato di duplice omicidio stradale aggravato dalla guida sotto effetto di cannabis. Era alla guida del furgone che ha ucciso Giorgia e Milena. «Ho visto un altro mezzo arrivare in senso contrario e sono rimasto abbagliato dai fari»

Lecco

In lacrime, estremamente provato, ha chiesto “perdono alle famiglie”, dicendosi “disperato per quanto accaduto”. È arrivato a palazzo nel primo pomeriggio di martedì 23 settembre, accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria, Krzystof Jan Lewandoski, il 34enne polacco arrestato per la morte di Milena Marangon e Giorgia Cagliani, le due 21enni investite e uccise sabato sera dal furgone condotto dall’uomo mentre andavano alla festa del paese a Brivio.

Ad attenderlo il Gip Salvatore Catalano, tenuto a celebrare l’udienza di convalida del provvedimento restrittivo. L’uomo è indagato per duplice omicidio stradale, aggravato dalla guida sotto effetto di cannabis. Per la procura, era presente in aula il pubblico ministero Chiara Stoppioni, mentre per l’indagato gli avvocati di fiducia sono Agnieska Jansusz e Gianbattista Colombo, sostituiti per l’udienza di convalida dal collega Francesco Tettamanzi. Il cittadino polacco, incensurato, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha voluto rilasciare spontanee dichiarazioni, rese attraverso un interprete presente in aula, ripercorrendo i drammatici momenti che hanno portato alla morte delle due ragazze.

«Ho visto un altro mezzo arrivare in senso contrario e sono rimasto abbagliato dai fari», ha raccontato. Per questo avrebbe “sterzato all’improvviso”, andando purtroppo a impattare i corpi delle due giovani. «Ho sentito che non avevano più il polso, non c’era più niente da fare», ha aggiunto piangendo mentre descriveva il momento in cui è sceso per prestare i primi soccorsi alle giovani, rivelatisi inutili.

Secondo quanto ricostruito l’uomo vive in Polonia con la moglie, il loro figlio di 8 anni e altri familiari nella stessa casa. Non ha precedenti e si trovava in Italia per ritirare una bicicletta. Di mestiere fa l’autotrasportatore, e gira tutta Europa con il suo furgone, lavorando in proprio ma collaborando in particolare con una società di autotrasporti. Più volte si è detto realmente costernato per quello che è successo, chiedendo “perdono” ai parenti delle vittime. Un momento molto duro, sul piano emotivo, quello vissuto davanti al magistrato. Sulla circostanza della presenza di cannabis nell’organismo, invece, Lewandoski non ha fornito ancora una propria versione. Secondo quanto emerso, su questo punto si attende l’esito completo dell’esame tossicologico disposto dagli inquirenti. Dopo circa un’ora dall’inizio dell’udienza, il Gip si è ritirato annunciando che nelle prossime ore scioglierà la riserva sulla convalida dell’arresto e sulla misura cautelare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA