
Cronaca / Lecco città
Giovedì 23 Ottobre 2025
Centrale al Caleotto: chiesto il referendum sul teleriscaldamento
I consiglieri Valsecchi e Cesana si fanno portavoce dei lecchesi contrari. Le altre opposizioni stanno alla finestra
Lecco
C’è la prima richiesta ufficiale di referendum «consultivo e confermativo» sul progetto per la nuova centrale di cogenerazione a servizio del teleriscaldamento che sorgerà tra due anni nell’area del Caleotto a Lecco. A protocollarla a palazzo Bovara sono stati Lorella Cesana e Corrado Valsecchi, capogruppo rispettivamente di Lecco ideale e Appello per Lecco in consiglio comunale. «Il progetto è stato reso pubblico solo a settembre, – sottolinea Cesana – e ha subito suscitato forti preoccupazioni per l’impatto ambientale e urbanistico. Non si tratta di un atto di protesta ma di democrazia: la cittadinanza ha diritto di esprimersi». La stessa istanza sarà depositata nei prossimi giorni anche in Provincia, l’ente titolare del procedimento amministrativo per l’autorizzazione unica ambientale in base a cui verrà realizzato il nuovo impianto. «Il teleriscaldamento – aggiunge Valsecchi – è stato approvato in origine sulla base di un’unica centrale termica a Valmadrera. Solo successivamente si è optato per la presenza di una centrale anche in città. Indipendentemente dalle scelte era indispensabile il coinvolgimento popolare».
L’atto formale è stato accolto con entusiasmo dalla Lega, la quale già da settimane ha avviato una raccolta firme in città a sostegno della medesima richiesta. «Siamo convinti che una decisione di questa portata non possa essere presa senza il coinvolgimento diretto dei cittadini» ribadisce il Carroccio. Tra le opposizioni, però, i dubbi sull’iniziativa sono molti. «Di fronte alla sordità del sindaco, – osserva Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia – davvero pensiamo possa portare frutti concreti un referendum proposto da pochi politici in aula? Un referendum senza che ci sia stata una raccolta delle 1800 firme richieste ai cittadini e il coinvolgimento di un comitato promotore convinto? Pensiamo davvero che spendere 120.000 euro dei contribuenti per i seggi, chiudendo le scuole, sia il modo per risolvere le criticità di un progetto contestabile e contestato e rispondere alle sacrosante preoccupazioni dei lecchesi quando in ogni caso nei 120 giorni precedenti alle elezioni non si possono tenere referendum? Se la risposta è sì noi la sposiamo completamente! Altrimenti non illudiamo la gente e non perdiamo tempo». Secondo Angela Fortino, segretaria cittadina di Forza Italia, «non sarà la proposta di referendum» a fermare un’amministrazione che si è assunta la responsabilità «di non mettersi in discussione e non ascoltare le legittime preoccupazioni» dei cittadini. «Ribadendo la nostra contrarietà alla realizzazione di una centrale termica nel rione del Caleotto, – aggiunge Fortino – rivolgiamo un appello al sindaco Gattinoni e, visto che il tempo del suo mandato residuale è di pochi mesi, gli chiediamo di non ipotecare il destino di quell’area». Immediata la replica della maggioranza.
«Grazie al nostro lavoro – sottolinea Paolo Galli, capogruppo di Ambientalmente – al teleriscaldamento è stato imposto un piano di decarbonizzazione vincolante che impone nel tempo emissioni quasi nulle rispetto alle fonti di alimentazione della rete. Se la Lega ritiene di voler continuare ad avere centinaia di canne fumarie di caldaiette difficilmente controllabili, magari persino alimentate a gasolio, invece di un unico sistema al Caleotto controllato direttamente da Arpa che un domani può andare a biometano, oltre a ricevere il recupero del calore disperso dal laminatoio. Rispettiamo la libertà di una forza politica di fare una battaglia per fare più emissioni e avere meno controllo. Non siamo d’accordo, ma lo rispettiamo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA