Monopattini in sharing a Lecco: disagi in strada

Sono tornati i monopattini in sharing a Lecco grazie all’accordo tra il Comune e l’azienda Dott, ma le polemiche non si sono fatte attendere. L’assessore Zuffi difende la scelta: «È una sperimentazione a costo zero, con nuove regole e mezzi assicurati»

Lecco

Un futuro in cui le città siano libere dall’inquinamento e pensate per le persone, non per le auto. È questo, almeno stando al sito internet, che si immagina Dott, l’azienda dietro al ritorno dei monopattini in sharing all’ombra del Resegone. Eppure, da quando i veicoli azzurri hanno fatto la loro comparsa sulle strade di Lecco sono state proprio le persone a discutere sulla loro effettiva utilità. Del resto, palazzo Bovara aveva revocato la precedente concessione, firmata con un altro operatore, proprio perché il servizio non era stato ritenuto soddisfacente. L’esito di questo dibattito pubblico, per il momento, non è positivo, come dimostrano alcune lettere firmate inviate alla nostra redazione nei giorni scorsi. In uno di questi messaggi si segnala in particolare la tendenza degli utenti ad abbandonare i monopattini sostanzialmente ovunque, anche in posti dove rappresentano un ostacolo o ostruiscono il passaggio per i pedoni.

L’accordo tra palazzo Bovara e l’operatore privato, nel dettaglio, prevede l’arrivo in città di 150 – 200 veicoli, con la possibilità di adattare i numeri in base all’evoluzione della richiesta da parte di cittadini e turisti. Sono state individuate una trentina di aree per il parcheggio dei mezzi in tutta la città. L’operatore si è inoltre impegnato a fornire assistenza 24h per garantire l’ordine ed eventuali riposizionamenti dei mezzi. Oltre al “parcheggio selvaggio” e al rischio di vandalismi, c’è un’altra questione che preoccupa la città: la sicurezza in strada. In un’altra lettera un cittadino sostiene che le Forze dell’ordine non effettuerebbero adeguati i controlli su chi viaggia in monopattino per assicurarsi che i mezzi siano assicurati e per sanzionare eventuali infrazioni, come il mancato utilizzo del casco.

L’obbligo di assicurazione, targa e casco per chi viaggia in monopattino è stato introdotto nell’ultima riforma al codice della strada promossa con forza dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini al fine di favorire un corretto uso di questo servizio. Del ritorno dei monopattini in sharing si è discusso anche lunedì sera all’inizio del consiglio comunale. «Non siamo andati noi a cercare l’operatore. – ha spiegato l’assessore alla mobilità Renata Zuffi – L’ultima volta che abbiamo provato a introdurre i monopattini in sharing il servizio non è stato soddisfacente. Da allora, però, abbiamo le stazioni virtuali per il parcheggio dei mezzi, le delibere di giunta che disciplinano la gestione di questo servizio, il piano urbano della mobilità sostenibile che ha tra le sue azioni il potenziamento della mobilità in sharing. Se ci sono degli operatori del territorio che ce lo chiedono io resto dell’idea che si possa riprovare a sperimentare il servizio a “costo zero” per le casse del comune e con le regole nuove rispetto al caso precedente. Regole nuove introdotte da un codice della strada che, ad oggi, non ha ancora i decreti attuativi. Nonostante questo, i nostri monopattini hanno targa e assicurazione, possono circolare solo sulle strade urbane e si spengono automaticamente se vanno dove non devono e si muovono al massimo a 20 km/h. Per quanto riguarda il casco, siamo l’unico paese in Europa ad avere inserito questo elemento. Secondo il codice della strada è una responsabilità dell’utilizzatore e non dell’operatore che fornisce il servizio».

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