
Cronaca / Lecco città
Lunedì 12 Maggio 2025
Rissa in carcere, chiesti quattro mesi per i tre aggressori
Alla base ci sarebbero litigi fra compagni di cella, legati a difficoltà nella convivenza forzata, sfociati secondo le accuse in una specie di spedizione punitiva ai danni di un detenuto
Lecco
I veri motivi dello scontro rimarranno probabilmente confinati alle dinamiche del carcere, dove di solito vige una sorta di codice non scritto in base al quale meno si racconta e meglio è. Di certo l’aggressione avvenuta il 3 marzo 2023 in una cella della casa circondariale di Lecco ai danni di un detenuto fu piuttosto dura e dolorosa, visto che la vittima, un 55enne italiano, rimediò una frattura a una delle costole. Per quel fatto sono a processo in tre, tutti cittadini italiani. Si tratta di un 41enne di Sirtori, un 33enne di Bosisio Parini, e un 35enne di Gardone Riviera, comune della provincia di Brescia.
Gli imputati si sono avvalsi del rito abbreviato, che concede lo sconto di un terzo della pena. All’udienza celebrata questa mattina a palazzo di giustizia, la pubblica accusa ha formulato la richieste di condanna alla pena finale di 4 mesi (considerando lo sconto del rito) per ciascuno di loro. Dopo aver sentito gli avvocati delle difese, il tribunale ha rinviato ad altra udienza per la decisione. L’accusa è quella di lesioni in concorso, aggravata dalla circostanza di aver agito in più persone: nella fattispecie tre contro uno. Alla base ci sarebbero litigi fra compagni di cella, legati a difficoltà nella convivenza forzata, sfociati secondo le accuse in una specie di spedizione punitiva ai danni di un detenuto. Il parapiglia di una delle celle della casa circondariale di via Beccaria, a Pescarenico, si era scatenato in piena mattinata, verso le 10.30. Secondo il racconto della vittima, siciliano originario della provincia di Ragusa, gli imputati avrebbero fatto irruzione intimandogli di scendere (a suon di parolacce) dal letto sul quale era sdraiato. A quel punto lo avrebbero bersagliato di pugni, colpendolo, secondo il suo racconto, anche con una sedia.
L’uomo avrebbe cercato di minimizzare l’accaduto, anche se successivamente avrebbe detto che l’aggressione era durata addirittura “20 minuti”. Un tempo lunghissimo, forse davvero poco credibile, se è vero che le telecamere di sicurezza interne alla struttura penitenziaria inquadrano i presunti picchiatori che entrano in cella per uscirne dopo circa un minuto, come hanno fatto notare le difese. Quello che resta agli atti sono le conseguenze fisiche subite dalla vittima, che ha rimediato oltre a una frattura a una costola, anche un trauma cranico e al padiglione auricolare. Il tutto giudicato guaribile in 20 giorni, come da certificato medico depositato nel fascicolo. Federico Berni
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