
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 09 Luglio 2025
Troppi turni d’emergenza, Asst Lecco condannata
Accolta la vertenza promossa dalla Fp Cgil. Al centro del contenzioso l’imposizione reiterata di turni di pronta disponibilità oltre i limiti fissati dal Contratto Collettivo Nazionale della Sanità Pubblica 2019–2021. Il giudice ha riconosciuto la violazione contrattuale nei confronti di un infermiere di sala operatoria
Lecco
Una sentenza destinata a fare giurisprudenza, quella emessa il 7 luglio dal Tribunale di Lecco, che ha accolto in pieno la vertenza promossa dalla Fp Cgil contro l’Asst Lecco. Al centro del contenzioso, l’imposizione reiterata di turni di pronta disponibilità oltre i limiti fissati dal Contratto Collettivo Nazionale della Sanità Pubblica 2019–2021. Il giudice ha riconosciuto la violazione contrattuale nei confronti di un infermiere di sala operatoria, disponendo un risarcimento e ribadendo principi fondamentali in tema di diritti dei lavoratori del comparto sanitario.
La condanna inflitta all’Azienda socio sanitaria territoriale prevede il pagamento di un’indennità doppia (3,60 euro lorde) per ogni turno di pronta disponibilità effettuato oltre il settimo mensile a partire da gennaio 2023. Inoltre, è stato riconosciuto il diritto all’indennità di vestizione e svestizione per ogni giornata lavorativa compresa tra il 1° novembre 2022 e il 16 gennaio 2025. A carico dell’Asst anche le spese legali sostenute dal lavoratore: 1.800 euro per onorari professionali, 49 euro di spese anticipate, più il 15% forfettario, IVA e contributi previdenziali.
Una violazione sistemica, non un caso isolato
La sentenza mette nero su bianco una prassi protrattasi per anni, fatta di turni straordinari, reperibilità imposta ben oltre i limiti contrattuali e un’organizzazione del lavoro che, secondo il sindacato, si è retta troppo a lungo sul sacrificio del personale. «Questo tetto è stato costantemente superato – denuncia Teresa Elmo, segretaria generale della Fp Cgil di Lecco –.Tredici turni in un solo mese, anche durante le festività. La reperibilità non può essere usata come tappabuchi. Questa sentenza lo dice chiaramente: avevamo ragione».
L’articolo 44 del contratto nazionale fissa un tetto massimo di sette turni di pronta disponibilità al mese, e stabilisce che si tratti di un istituto eccezionale, non strutturale, da usare solo nei turni notturni o festivi. L’Asst, secondo il Tribunale, ha aggirato questa norma trasformando la reperibilità in routine.
“Anche sette minuti contano”
Non solo turni, anche i minuti non pagati pesano: il giudice ha riconosciuto la mancata corresponsione dell’indennità per vestizione e svestizione, prevista dall’art. 43 del CCNL per chi indossa la divisa all’interno della sede. “Sette minuti al giorno, non riconosciuti, diventano ore sottratte – sottolinea Elmo –. È una sottrazione sistematica, fatta passare per normalità. Ed è un’ingiustizia che è stata finalmente riconosciuta”.
Un sistema al collasso
Dati alla mano, la situazione in Asst Lecco è allarmante: oltre 54.000 giornate di ferie accumulate e non godute dai dipendenti a fine 2024, con una media di 21 giorni a testa. Sommando le ore residue non fruite, si superano le 170.000 ore. “Un sistema che si regge sul sacrificio, non sulla programmazione – denuncia la Fp Cgil –. Il rischio è la rottura definitiva del sistema sanitario pubblico locale”.
Una vittoria che guarda avanti
«Questa è una vittoria che vale da monito – afferma Elmo –. Un’organizzazione sbagliata danneggia tutti: logora i reparti, peggiora i servizi, esaspera le relazioni. Non ci accontentiamo di vincere in tribunale. Servono assunzioni vere, turni sostenibili, una riorganizzazione che rispetti i contratti e le persone».
La segretaria generale della Fp Cgil di Lecco ha inoltre espresso preoccupazione per l’ultimo rinnovo del contratto nazionale, che – a differenza di quello 2019–2021 – non pone più limiti rigidi ai turni di pronta disponibilità, aprendo a deroghe e margini interpretativi. «È un passo indietro per i diritti – conclude –. La nostra lotta continuerà: nei luoghi di lavoro, nella contrattazione, nelle piazze e nei tribunali. Ogni volta che sarà necessario».
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