Violenza sessuale, condannato nigeriano domiciliato nel lecchese

Un 23enne nigeriano domiciliato in provincia di Lecco è stato condannato a un anno e nove mesi per violenza sessuale dal Tribunale di Lodi. L’aggressione risale al Ferragosto 2021, quando una 25enne fu assalita lungo una pista ciclabile.

Un anno e nove mesi di carcere per violenza sessuale. Pena che prevede il beneficio della sospensione condizionale, ma solo a patto che l’imputato, un 23enne nigeriano domiciliato in provincia di Lecco, partecipi a un corso di recupero per autori di violenze, e che naturalmente superi lo stesso. La decisione l’ha adottata il tribunale di Lodi, visto che il fatto, un’aggressione avvenuta il giorno di Ferragosto 2021, si era verificato a Tavazzano, sulla strada per Lodi Vecchio. Qui, lungo una pista ciclabile, una venticinquenne originaria del Camerun che era da poco scesa dal treno, dopo un turno di lavoro in un albergo di Milano, stava percorrendo a piedi il tragitto di circa quattro chilometri verso la sua abitazione. All’improvviso era stata assaltata alle spalle dall’altro giovano, che l’aveva poi trascinata in una siepe. La 25enne era stata parzialmente spogliata, e aveva riportato graffi e contusioni guaribili in sette giorni. Si era anche difesa morsicando con forza la spalla della vittima.

A evitare il peggio era stato anche l’arrivo sul posto del marito della vittima, che le stava andando incontro e che aveva colto sul fatto l’imputato, mettendolo in fuga. Quest’ultimo, nella concitazione del momento, aveva lasciato sul posto i documenti di identità e il certificato della vaccinazione anticovid, necessario per circolare all’epoca del fatto. Era stato identificato anche grazie all’aiuto delle telecamere installate in una ditta nei paraggi. Secondo quanto emerso, il nigeriano non si sarebbe neanche presentato in udienza per dare la propria versione dei fatti. Ora potrà evitare il carcere soltanto se affronterà un percorso di recupero per gli autori di violenze di genere.

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