Caso Morgan: «Nessun abbandono della giustizia riparativa da parte di Schiatti»

L’ufficio stampa di Angelica Schiatti smentisce le affermazioni via social del musicista: non si tratta di abbandono ma di «non fattibilità dei programmi»

Merate

Un esito di «non fattibilità dei programmi fra Marco Castoldi e Angelica Schiatti», e non di «abbandono del percorso di giustizia riparativa» da parte della seconda. La precisazione arriva dall’ufficio che cura la comunicazione della cantautrice di Merate, parte offesa nel processo per stalking e diffamazione che vede imputato il cantautore e musicista Morgan davanti al giudice di Lecco. La nota riporta una comunicazione proveniente dai legali che assistono la donna. Viene specificato, «a seguito delle esternazioni e delle dichiarazioni recentemente pubblicate sui propri canali social dal signor Marco Castoldi, in arte Morgan, in ordine al processo che lo vede imputato», che il «percorso di giustizia riparativa richiesto dall’imputato e a cui ha aderito, partecipando a sessioni separate, la signora Angelica Schiatti, si è concluso con esito di non fattibilità dei programmi fra i due».

E dunque «non per l’abbandono del percorso da parte della signora Schiatti, come erroneamente è stato riportato». L’udienza celebrata martedì primo luglio i è stata rinviata al nove settembre per una questione legittimità costituzionale sollevata dalla difesa in tema di estinzione del reato in caso di condotte riparatorie. «Non risponde, pertanto, al vero la circostanza dichiarata che il magistrato abbia accolto l’eccezione preliminare sollevata dalla sua difesa, poiché il fatto contestato non ha carattere di particolare gravità».

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