
Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 23 Settembre 2025
Cremella, incendio per vendetta: sette famiglie senza casa
Il rogo di origine dolosa ha reso inagibile diversi appartamenti. L’obiettivo era spaventare una coppia, ma le conseguenze sono state ben più gravi.
Una vendetta per futili motivi finita male, ben oltre le intenzioni di chi ha appiccato l’incendio, che a quanto pare voleva solo spaventare le sue vittime. È questa, a quanto pare, la conclusione a cui sarebbero arrivati gli inquirenti dopo un giorno e mezzo di indagini serrate per cercare di individuare prima di tutto l’origine dell’incendio che ha interessato 7 appartamenti della corte di via San Giovanni e, poi, una volta concretizzata l’ipotesi dolosa, identificare l’autore dell’incendio.
A quanto pare l’obiettivo del presunto autore era quello di spaventare una coppia abitante in uno degli appartamenti, per un motivo che non sembra aver nulla a che fare con reati o situazioni losche. Un motivo futile, banale, che ha spinto l’autore a depositare l’innesco che aveva lo scopo di spaventare, tanto da spingere la coppia a tentare la via di fuga calandosi o buttandosi dalla finestra, e riportando per questo ferite più gravi degli altri, che invece hanno solo inalato del fumo.
Nessuno, per fortuna, versa in gravi condizioni, la maggior parte è già uscita dall’ospedale e non ci sono persone che corrano pericolo di vita. Fatto sta che una vendetta per un motivo banale ha portato sette famiglie a perdere almeno temporaneamente la propria casa, con danni per centinaia di migliaia di euro. Sarà infatti lunga e complessa la ricostruzione e ristrutturazione degli appartamenti. Le indagini e i sopralluoghi sono proseguiti anche martedì e sono state iniziate le prime verifiche. Nel tardo pomeriggio di lunedì c’è stato un incontro fra l’Arma dei carabinieri, i funzionari del Nucleo Ispettivo Antincendi Regionale, gli amministratori comunali e i residenti per una prima valutazione dei danni e per esaminare le opzioni sul tavolo.
«Al momento tutti e sette gli appartamenti sono inagibili, i residenti non ci possono entrare. Ci siamo offerti di fare da tramite, dando anche un locale dove possano ritrovarsi, per organizzare un giorno della prossima settimana un recupero collettivo di parte dei loro beni – spiega il sindaco Cristina Brusadelli - perché possono entrare solo i Vigili del Fuoco. Almeno per una decina di giorni non potrà entrare nessun altro. Suggeriamo che si rivolgano a un unico professionista, un ingegnere strutturista, per le prime valutazioni dei danni e degli interventi necessari».
In due degli appartamenti sarà possibile rientrare dopo alcuni lavori e la verifica di sicurezza sugli impianti, per gli altri 5 serviranno interventi più pesanti e ci vorranno mesi e mesi. Ma anche per i due alloggi messi meglio non si parla di un rientro a breve, dovranno essere eseguiti lavori di ripristino, anche sui controsoffitti, e verifica di funzionamento degli impianti ed erogazione dei servizi. Per il momento tutti i residenti hanno trovato riparo da amici e parenti, poi si vedrà.
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