
Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 21 Ottobre 2025
Droghe sintetiche nei vasi sul balcone: trentenne meratese nei guai
Arrestato in un appartamento di Meda dove si era appena trasferito
Merate
Nascosto in un vaso da esterno custodiva un mix di droghe sintetiche, che gli sono valse l’arresto per detenzione a fini di spaccio. Per Alfonso Pietragalla, classe 1994, meratese, il recentissimo trasloco in provincia di Monza è iniziato nel peggiore dei modi. Il 31enne con residenza a Merate (e con precedenti dello stesso tipo), che da pochi giorni aveva preso possesso di un appartamento nel comune brianzolo di Bovisio Masciago, è finito in manette assieme al 36enne Matteo Pasqualotto (incensurato, ufficialmente cittadino di Sesto Calende, in provincia di Varese), a seguito di una perquisizione effettuata dagli agenti della polizia locale di Meda, nelle prime ore del pomeriggio di lunedì 20 ottobre. Tra i vasi di un balcone, infatti, gli agenti hanno trovato un miscuglio di droghe sintetiche in modica quantità, cocaina, ecstasy, metanfetamine, oltre a 4 grammi di metadone e 12 grammi di Mdvp. Quest’ultima è la sigla utilizzata per indicare il «metilenediossipirovalerone», una delle sostanze che arricchiscono il fiorente mercato degli stupefacenti di origine chimica. Da informazioni reperibili sul web, i suoi effetti vengono definiti «stimolanti», simili a quelli della coca e delle anfetamine.
La stessa sostanza rientrerebbe anche nell’ambito delle cosiddette droghe «chemsex», utilizzate per aumentare il desiderio sessuale. Tra gli effetti più pericolosi, vengono indicate delle manifestazioni tipicamente psicotiche, come delirio, mania o allucinazioni. La sua assunzione avviene a piccole dosi, di circa 10 milligrammi ciascuna. A conferma ulteriore del coinvolgimento dei due soggetti nel commercio di stupefacenti, sono stati trovati anche sette diversi telefoni cellulari, due bilancini di precisione, contanti per circa un centinaio di euro, materiale per il confezionamento e anche 23 «bong», ossia le pipe ad acqua utilizzate in prevalenza per assumere hashish e marjiuana, probabilmente destinate alla vendita come «accessori». Per i due, quindi, il pomeriggio di lunedì si è concluso con l’arresto per detenzione a fini di spaccio. Il giorno successivo hanno affrontato l’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice Luisa Sturzo, del tribunale di Monza, che li ha rimessi in libertà, disponendo nei loro confronti la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, così come era stato chiesto anche dalla procura. Entrambi difesi d’ufficio dall’avvocato Simone Facchinetti, Pietragalla e Pasqualotto si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
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