Merate, azienda agricola Ghezzi fa incetta di premi con i suoi formaggi

Un successo senza tempo per l’azienda di Pagnano, che si distingue per la qualità dei suoi prodotti caseari, premiati a Bergamo e a Siena, e per l’innovazione nella tradizione.

Merate

Incetta di premi per l’azienda agricola Ghezzi di Pagnano a Merate, che produce formaggi.

Merito soprattutto della sua casara, Adriana Scaccabarozzi, che da dieci anni si dedica a questa passione, coronata da una lunga striscia di successi.

L’elenco, che tiene conto solo dei premi ottenuti negli ultimi quattro anni, ne conta infatti una quarantina.

In cima a tutti per il prestigio che regalano quello di “Miglior formaggio di fattoria” e l’inserimento ne “Il Golosario” di Paolo Massobrio, Bibbia dell’enogastronomia italiana.

«Quest’ultimo premio - spiega Scaccabarozzi - è arrivato del tutto inaspettato. Ci hanno chiamato ad inizio mese. La redazione ci ha spiegato che riteneva che i nostri prodotti fossero meritevoli di essere premiati perché ben rappresentano la contemporaneità e per la ricerca costante che rende innovativo un prodotto della tradizione». Oltre all’inserimento della guida, l’azienda ha ottenuto quello di campioni del 2025.

Soddisfazioni che si aggiungono a soddisfazioni. Negli altri mesi dell’anno, al concorso internazionale “Stupore ed emozione” di Bergamo, l’azienda si è classificata terza con un formaggio a pasta semidura, stagionato due mesi.

Lo stesso formaggio di Bergamo sarà premiato con l’oro a Siena, nel concorso “Premio crudi in Italia”, insieme a una caciotta in cera d’api e a uno yogurt alle castagne.

Risultati che sono la meritata ricompensa di tanto lavoro ma anche di molta ricerca.

«Da sempre - spiega Scaccabarozzi - facciamo formaggi formaggi freschi, stagionati e anche aromatizzati. Ci atteniamo alla tradizione ma guardiamo anche in avanti, cercando di innovare sempre».

Per questo, accade che ai formaggi vengano aggiunte erbe o altri ingredienti naturali, dai fiori alle vinacce, per conferire loro sapori e profumi nuovi.

C’è un occhio di riguardo anche all’estetica, che non è tuttavia fine a sé stessa ma serve a donare caratteristiche nuove ai prodotti.

«Al giorno d’oggi, - osserva la casara - nessuno compra più solo per fame, ma soprattutto con gli occhi. Gli abbellimenti diventano quindi importanti. I nostri non sono però soltanto estetici ma conferiscono un aroma particolare al formaggio, come per esempio il rivestimento in cera d’api».

Non mancano le sperimentazioni. «Senza ci si annoierebbe». Ecco allora le novità con i formaggi dalle forme particolare, in tema natalizio, come le stelle, con o senza coda, oppure quelli che si ispirano al paesaggio, dal lago di Como al Resegone.

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