Casargo apre le porte al futuro con l’open day del 23 novembre

Il CFPA di Casargo presenta ai visitatori una scuola che unisce eccellenza professionale e crescita personale, mostrando corsi, laboratori, convitto e un modello educativo che forma giovani pronti al mondo del lavoro.

Casargo

Il profumo della montagna, i corridoi del convitto che si animano di voci, le cucine che fremono tra pentole lucenti e mani giovani che imparano a muoversi nel mondo della ristorazione. Domenica 23 novembre, il Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Casargo spalanca le sue porte per un Open Day che non è solo un’occasione informativa, ma un viaggio dentro una scuola che da oltre cinquant’anni accompagna i ragazzi verso il futuro.

Il presidente Francesco Silverij, che guida con visione l’Agenzia per la Formazione della Provincia di Lecco, racconta senza esitazioni quale sia la sfida del momento: «L’effetto Masterchef è sparito, il calo demografico pesa, e i giovani faticano a immaginarsi in lavori che richiedono sacrificio, weekend compresi. Però siamo riusciti a difenderci perché la qualità paga e i nostri ragazzi vengono riconosciuti immediatamente dal mercato». Una qualità che non teme confronti, capace di mantenere alto il numero degli iscritti e di garantire sbocchi professionali concreti, al punto da poter affermare con orgoglio che chi si diploma qui, se non trova lavoro, è perché ha scelto di seguire un’altra strada.

Dietro questa solidità c’è una proposta formativa che negli anni non si è mai fermata. I corsi storici — cucina, pasticceria, sala e bar — continuano a essere un’eccellenza, ma il CFPA ha scelto di guardare avanti, rispondendo alle esigenze del territorio con nuovi indirizzi. Silverij lo spiega chiaramente: «Non inventiamo corsi per ampliare il catalogo. Li costruiamo perché servono davvero al territorio. Per noi la professionalità dei ragazzi e le loro reali possibilità di trovare lavoro vengono prima di tutto».

A raccogliere e tradurre questa visione nella vita quotidiana della scuola è il direttore Alan Vaninetti, che sottolinea quanto Casargo non sia semplicemente un luogo dove si impara un mestiere, ma dove «si cresce come persone». Lo dice con convinzione: «Noi abbiamo voluto mettere al primo posto la parola ‘umana’. Perché prima ancora di essere professionisti, i ragazzi devono diventare adulti, cittadini consapevoli, persone capaci di stare nel mondo». Un principio che prende forma grazie al convitto, alle figure educative, ai progetti sulla legalità, sulle dipendenze, sulla violenza di genere, sull’alimentazione, su tutto ciò che oggi più che mai incrocia la vita degli adolescenti.

Durante l’Open Day, famiglie e studenti potranno vedere da vicino questa realtà, visitare le cucine, assistere alle attività laboratoriali, parlare con chi la scuola la vive ogni giorno. Vaninetti lo racconta con orgoglio: «I primi quattro anni sono un’immersione nel lavoro vero. Si impara in laboratorio, non alla lavagna, e poi si va nelle aziende, tre mesi all’anno. I nostri ragazzi fanno stage in strutture stellate, e spesso vengono richiamati perché sono preparati, autonomi, responsabili».

Casargo non è un’isola, nonostante si trovi nel cuore della Valsassina. È una scuola aperta, con un respiro ampio, pronta a confrontarsi con il mondo. Il presidente Silverij lo ribadisce con forza: «Per difendere il valore di Casargo bisogna guardare oltre i nostri confini, trovare partner, costruire progetti, immaginare sempre qualcosa di nuovo. Tutto ciò che abbiamo fatto è nato dai nostri sogni. E molti li abbiamo realizzati».

Domenica 23 novembre sarà possibile scoprire tutto questo: la scuola, i docenti, i laboratori, il convitto, i progetti in Italia e all’estero, i percorsi che portano a diventare chef, maître, pasticcieri, tecnici dell’accoglienza o casari, ma soprattutto giovani adulti pronti a camminare da soli.

Come ricorda Vaninetti, «le porte sono aperte, sempre. Basta una mail o una telefonata: si può venire a vivere una giornata con noi, sedersi in classe, pranzare con i ragazzi, sentirsi parte di questa grande famiglia anche solo per qualche ora».

© RIPRODUZIONE RISERVATA