Cenoni, cotechino e pandoro: i consigli del nutrizionista per sopravvivere alle feste

Il noto medico lecchese Marco Missaglia suggerisce come sopravvivere ai bagordi di fine anno, dalla Vigilia all’Epifania, senza rinunciare al gusto ma con un occhio alla salute.

Mandello del Lario

Marco Missaglia, notissimo medico di medicina generale con studio a Mandello, ma soprattutto dietologo specialista in scienza dell’alimentazione e in endocrinologia sperimentale, di fama nazionale, con tante partecipazioni in Rai e nei più importanti convegni sulla nutrizione, da sempre convinto sostenitore della dieta mediterranea, si preoccupa della salute di tutti noi. E passare dalla trippa della Vigilia di Natale a zampone e cotechino dell’ultimo dell’anno impone, chiara, una domanda: come sopravvivere? Missaglia sorride: «Dobbiamo capire cosa fare e dove non esagerare. Il cenone di Capodanno impone cotechino e lenticchie, che vanno bene perché c’è una fonte di proteine e minerali come le lenticchie e proteine animali come quelle dello zampone. Il problema è il tanto grasso del maiale. Magari, allora, non mi affogherò nel panettone con la crema al mascarpone, visto il tanto grasso saturo contenuto nell’insaccato. Bisogna abbinare tanta verdura, che sia fresca (soncino, lattughino), non molto condita, o grigliata, oppure cucinata al vapore».

Non ha senso cominciare le diete l’ultimo dell’anno. «Il giorno dopo però – avvisa Missaglia - sarebbe opportuno fare un brunch, e non colazione, anche perché ci si sveglia tardi. Brunch a base proteica: non tanto uova, ma per esempio pesce o carne bianca. Non conviene mai saltare i pasti, piuttosto ridurre le porzioni incrementando a favore di verdura e frutta. La frutta va bene anche come spuntino spezza fame al posto di merendine o salatini. E sia questa sera che il primo dell’anno, la parola d’ordine è idratarsi molto, riducendo però in modo importante l’introduzione dell’alcol. Va bene lo spumante italiano del brindisi (lo champagne è per il pasto, quindi non indicato), e un bicchiere di rosso, meglio bianco, durante il pasto. Ma non di più».

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