Omicidio di Cassina Valsassina, Margherita Colombo sarebbe stata soffocata

Corrado Paroli, rinviato a giudizio, si dichiara innocente. La donna non sarebbe morta per psicofarmaci. Sul corpo i segni di costrizione

Cassina Valsassina

Processo in Corte d’assise a fine novembre per il 48enne Corrado Paroli, accusato dell’omicidio della madre Margherita Colombo, la pensionata di Cassina Valsassina trovata in casa senza vita il 18 novembre 2024. L’uomo, in carcere con questa accusa, difeso dagli avvocati Isabella Maria Corlaita e Riccardo Mariconti, è stato rinviato a giudizio nei giorni scorsi dal giudice per l’udienza preliminare (gup) Salvatore Catalano, dopo che la scorsa udienza era slittata a causa di un problema nella notifica degli atti.

Margherita Colombo sarebbe stata soffocata, come emerso dalla relazione dell’esame autoptico, i cui esiti definitivi sono stati depositati nel mese di aprile scorso, e non uccisa dagli psicofarmaci, come sarebbe emerso nelle prime battute delle indagini. Una morte indotta da un’azione violenta, come confermerebbero dei «segni di costrizione» rilevati sul corpo della donna, e non dall’assunzione di un mix di psicofarmaci: il Trittico, un antidepressivo diffuso in psichiatria per la sua azione sedativa molto usato soprattutto come terapia serale, e che rientrava tra le prescrizioni mediche della donna, e l’Anelor, un ansiolitico che invece non era usato né dalla madre, né dal figlio. L’uomo, ricoverato dopo il fatto per un tentativo di suicidio, ha negato l’accusa, sostenendo che era lui «l’unico che avrebbe dovuto farla finita», al culmine di un periodo di particolare difficoltà personale, dopo essere stato coinvolto in un’inchiesta giudiziaria su un presunto scandalo di rimborsi truccati in Regione, e per una pesante crisi sul versante della relazione coniugale con sua moglie.

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