Cantiere sequestrato a Livigno, la società impianti: «Eventuali carenze burocratiche forse dovute alla fretta»

Dopo il sequestro del cantiere della pista Costaccia da parte dei carabinieri forestali, la società Sitas riconosce un iter autorizzativo forse incompleto ma assicura fiducia nell’organizzazione; l’indagine è affidata alla Procura di Sondrio.

Livigno

In merito al sequestro effettuato martedì dai carabinieri forestali sul cantiere della pista Costaccia, a Livigno, deputata ad ospitare la gara di Super G di Coppa del mondo maschile del prossimo 27 dicembre, è intervenuta anche la società impianti gerente, Sitas Mountain area, precisando che «la società si fa carico dell’eventuale carenza dell’iter burocratico autorizzativo che, però, è ancora in corso di verifica e che potrebbe essere dovuto alla fretta con cui, dai primi di agosto, si è intrapresa questa iniziativa, con soddisfazione, ma anche con la consapevolezza che i tempi organizzativi erano strettissimi. Nel frattempo il sopralluogo tenuto mercoledì con la Fisi sulla generalità degli aspetti organizzativi ha lasciato tutti soddisfatti e fiduciosi». Resta da capire quanto inciderà il blocco del cantiere sull’allestimento della pista di Coppa del mondo. L’indagine è in capo alla Procura di Sondrio, al sostituto Daniele Carli Ballola e si parla di abuso edilizio con illeciti ambientali e paesaggistici e di gestione illecita di rifiuti.

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