
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 14 Settembre 2025
Museo del formaggio a Morbegno: sono già le possibili sedi
Fra le ipotesi casa Flematti e l’ex spaccio Galbusera di via Faedo
Morbegno
I contorni del Museo del Formaggio si cominceranno a delineare l’anno prossimo. «Quest’anno abbiamo dato priorità a “Morbegno città dello sport”, quindi alle infrastrutture sportive. Nel 2026 riprenderemo in considerazione il Museo del Formaggio che considero di grande utilità per rilanciare l’immagine della città, un progetto di richiamo non solamente locale, collegato alla valorizzazione della cultura, della storia e dell’economia del formaggio» - precisa il primo cittadino di Morbegno, Patrizio Del Nero. Fra gli stabili papabili per ospitare il museo c’era l’ex latteria di via Fabani, oggi comunale, che però proprio il Comune ha deciso di destinare a bed and breakfast.
«Per questioni di dimensioni insufficienti, è stata scartata la sua destinazione a museo» - dice Del Nero.
Nessuno si sbilancia al momento rispetto alla sede del futuro Museo del Formaggio, ma sono tre i luoghi più papabili di cui si sente parlare. Innanzitutto Casa Flematti in piazza San Giovanni (cioè lo stabile di fronte all’omonima collegiata che un tempo ospitava anche un bar) che, dopo la pedonalizzazione, sarebbe particolarmente appetibile. Oppure l’ex spaccio Galbusera di via Faedo, facilmente accessibile dall’ex statale 38, oggi via Stelvio. Il terzo immobile sul quale si vocifera è la storica Casa Lusardi, in piazza Mattei.
Dal punto di vista delle dimensioni, tutte e tre avrebbero le caratteristiche ideali per ospitare degli spazi dedicati alla valorizzazione dei prodotti caseari. Tornando all’ex latteria, invece, il sindaco tiene a precisare che sarà un bed and breakfast qualificato, differente da un ostello, spazio ricettivo quest’ultimo che in passato si era pensato nell’ex complesso conventuale di Sant’Antonio. «Quegli spazi, a nostro giudizio, meritano ben altra destinazione – rimarca Del Nero -. Abbiamo presentato per questo un bando al ministero per trasformarlo in una foresteria e in aule destinate alla musica di alto livello, potrebbe diventare sede decentrata del Conservatorio». Gli spazi, prima, però, devono essere riqualificati e ci vorrebbe una cifra che si aggira sui 6 milioni di euro.
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