
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 15 Maggio 2025
Melavì, l’azienda pagherà gli stipendi di aprile
Gli stipendi di marzo erano stati sbloccati dal Tribunale di Sondrio venerdì scorso e sono stati corrisposti ai dipendenti nella giornata di martedì. Oggi la comunicazione dei sindacati che il 21 maggio l’azienda potrà procedere al pagamento degli stipendi di aprile alle lavoratrici e ai lavoratori
Ponte in Valtellina
Buone notizie per Melavì, almeno dal punto di vista della gestione della crisi in atto. Di oggi pomeriggio, la comunicazione ai media dei rappresentanti sindacali di Flai Cgil, Valter Rossi, Fai Cisl, Ilaria Urbani, e Uila Uil, Donatella Canclini, del fatto che mercoledì prossimo, 21 maggio, l’azienda potrà procedere al pagamento degli stipendi di aprile alle lavoratrici e ai lavoratori.
Gli stipendi di marzo, dopo alterne vicissitudini giudiziarie e una dura lotta sindacale, erano stati sbloccati dal Tribunale di Sondrio venerdì scorso e sono stati corrisposti ai dipendenti nella giornata di martedì, e ciò aveva contribuito a rasserenare almeno un poco gli animi, e «questo pomeriggio - scrivono i rappresentanti sindacali - abbiamo appreso verbalmente dall’azienda Melavì che le sarà possibile procedere anche al pagamento delle retribuzioni di aprile. A quel punto abbiamo deciso di sospendere lo stato di agitazione dei lavoratori compreso lo sciopero ad oltranza precedentemente previsto a partire dal 16 maggio».
E non è tutto, perché sempre oggi pomeriggio, le parti sindacali sono state contattate da Regione Lombardia la quale «ha previsto la prima riunione di consultazione per l’attivazione della cassa integrazione straordinaria da applicarsi ai dipendenti a tempo indeterminato dell’azienda, 18 in tutto, per giovedì 22 maggio - dicono le parti sindacali - per cui prevediamo di incontrare i lavoratori e le lavoratrici ancora in forza a Melavì convocando un’assemblea per il 20 maggio e, in quella sede, faremo anche la verifica sulla conferma del pagamento degli stipendi previsto per il giorno successivo».
Non mollano l’osso, quindi, i rappresentanti sindacali che affiancano i lavoratori in questo difficile percorso di gestione della crisi della cooperativa dal punto di vista di coloro che vi prestano il loro lavoro, decisi ad andare fino in fondo per tutelarli al massimo. L’accordo per la cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività era stato raggiunto già a fine aprile, fra sindacali e azienda, a far data 1° maggio, ma, poi, ci sono una serie di passaggi burocratici da effettuare per ottenere il via libera all’accesso agli ammortizzatori sociali. Che, ricordiamolo, riguardano solo una piccola fetta dei lavoratori, 18 su 71, perché per gli altri 53, a tempo determinato e soprattutto operai agricoli non ci sono coperture. C’è la disoccupazione agricola, ma viene erogata solo nel 2026. Alcuni di loro, il cui contratto scadeva il 30 aprile, non sono già più in azienda, altri usciranno il 30 maggio e via di questo passo.
Momenti difficili per un settore di eccellenza dell’economia valtellinese, perché tanti sono i soci Melavì, conferitori e non conferitori e non mancano neppure coloro che hanno affittato i terreni alla cooperativa per la produzione e ora non sanno cosa ne sarà di questi appezzamenti. Se continueranno ad essere coltivati o meno.
Mercoledì prossimo, a Villa di Tirano, è prevista l’assemblea della cooperativa, alle 17 per i soci non conferitori, e alle 18 per i conferitori, e, in quella sede, verranno spiegate loro le sorti future della storica realtà cooperativistica, che va verso la chiusura. Tutti sperano che non sia così, ma la strada è abbastanza segnata. Si tratta di capire cosa resterà di un comparto così rappresentativo, se sarà possibile, e come, andare avanti.
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