
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 18 Agosto 2025
Montagna in Valtellina, canile a rischio chiusura per rumori: la protesta
Il Tribunale ha imposto la riduzione dei box attivi, dopo la denuncia di una vicina per disturbo della quiete pubblica. L’Enpa ha fatto ricorso.
Montagna in Valtellina
«Un rifugio per cani non è solo un ricovero: è una casa, un presidio sociale, un punto di riferimento per chi crede nella tutela degli animali».
Sono le parole di Sara Plozza, presidente di Enpa, sezione provinciale che si trova a fronteggiare una sentenza che rischia di compromettere la sua attività e la vita stessa dei cani ospitati alla Struttura zoofila di Busteggia, gestita dal sodalizio. Risale al 5 agosto scorso la sentenza del Tribunale di Sondrio, che condanna Enpa «a portare da 16 a 5 i box attivi per i cani». Una misura urgente, contro la quale Plozza ha depositato in tribunale al Collegio dei giudici di Sondrio un reclamo, «perché Enpa è stata condannata ingiustamente».
La vicenda giudiziaria ha inizio nel 2022, quando «una vicina della Struttura denuncia il disturbo provocato - a suo dire - dall’abbaiare dei cani, che le avrebbe reso impossibile riposare e vivere serenamente nella propria abitazione». La donna si è costituita parte civile, ottenendo l’avvio di un procedimento urgente. In giugno e luglio di tre anni le prime due udienze. Dopodiché il Tribunale ha disposto l’intervento di un consulente tecnico d’ufficio (Ctu) per effettuare rilevamenti fonometrici: «La perizia inizialmente prevedeva un monitoraggio continuo di 7 giorni e 7 notti, ma si è poi limitata a due giornate di rilievi», uno nel 2023 e uno nel 2024, con misurazioni svolte in giorni stabiliti. «I risultati hanno sempre confermato che i livelli di rumore erano entro i limiti di legge».
Nel maggio del 2024 «la parte civile è riuscita a ottenere che il perito registrasse anche un picco anomalo, in una situazione sollecitata: con una torcia puntata sugli occhi di un cane e forti urla, si è entrati di notte nella Struttura con il cane della vicina, provocando una reazione degli animali che ha generato un breve aumento del rumore». Episodio isolato, che per Plozza non può rappresentare il normale andamento acustico del rifugio: «Nonostante le perizie abbiano confermato che il rumore generato dai 16 cani presenti nella Struttura si attesta su una media di 46 decibel - al di sotto delle soglie previste dalla legge - il 5 agosto scorso il giudice ha imposto la riduzione immediata degli animali presenti». Decisione che Plozza definisce «ingiusta e sproporzionata. Dove dovremmo collocare gli altri cani in pieno agosto, con i rifugi stracolmi a causa dell’aumento estivo degli abbandoni?».
Non meno grave, «l’imposizione di una multa giornaliera - prevista nella sentenza - di 50 euro (1500 euro al mese) da corrispondere alla vicina, in caso di mancato rispetto della misura». Enpa ha già messo in atto una soluzione transitoria riducendo a 11 i box attivi, «una misura che, secondo i calcoli del nostro perito di parte, l’ingegner Paolo Gallo, permette di abbattere il livello medio di rumore a 40 decibel, sotto ogni soglia normativa». In parallelo, «è stato avviato l’iter per la costruzione di una barriera fonoassorbente, ma l’opera, di grandi dimensioni, richiede un permesso edilizio, il passaggio in commissione paesaggistica e quindi tempi tecnici inevitabili». E Plozza incalza: «Non ci stiamo tirando indietro: vogliamo trovare un equilibrio, ma serve buon senso. Abbiamo chiesto più volte misure transattive, sempre rifiutate. Ora chiediamo almeno di poter continuare con 11 box fino alla realizzazione della barriera», come scritto nel reclamo presentato ieri con l’obiettivo di «far riconoscere non solo la sproporzione della condanna, ma anche il valore sociale e ambientale di una struttura». Oltre all’accoglienza degli animali, la Struttura zoofila «ospita attività con scuole, Rsa, centri per l’autismo, progetti educativi e iniziative di reinserimento sociale. Può un rifugio, distante 65 metri dalle abitazioni, essere trattato più severamente di un privato cittadino che può detenere secondo la legge fino a 9 cani nel proprio giardino?».
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