
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 22 Ottobre 2025
Ponte in Valtellina, scontro
in consiglio sul diritto allo studio
La minoranza accusa il sindaco di penalizzare gli studenti per ottenere un accordo con gli altri Comuni. Biscotti replica e punta il dito contro un buco nel bilancio
Clara Castoldi
Neppure l’approvazione del piano del diritto allo studio al consiglio comunale di Ponte in Valtellina è risultata esente da polemiche. Da una parte la minoranza che accusa il sindaco di «rifarsi sulla pelle dei ragazzi» per strappare un accordo con i Comuni dell’istituto comprensivo – Chiuro, Piateda e Tresivio – e dall’altra il primo cittadino che difende le sue posizioni. Andiamo per ordine. «Mi risulta che il 20 giugno l’istituto comprensivo di Ponte abbia scritto ai Comuni una lettera chiedendo il loro sostegno per i progetti – afferma il consigliere di minoranza, Giovanni Betti –. Peccato che Ponte abbia dato solo mille euro, al contrario di Piateda che ne ha approvati 17mila e Chiuro 12mila euro. Il motivo? Il Comune di Ponte si accolla già le spese (luce, gas, internet, pulizie) della scuola secondaria di primo grado e, dunque, non metterà altri soldi. Posso essere d’accordo sul fatto che anche gli altri Comuni dell’istituto contribuiscano alle spese, ma senza ricatto e senza rifarsi sulla pelle degli alunni. Anche perché se il Comune non dà i soldi i progetti non vengono svolti».
Il sindaco, Franco Biscotti, è di tutt’altro avviso: «Alla scuola Quadrio afferisce in media negli anni solo il 20 per cento degli studenti residenti a Ponte – risponde Biscotti –, cioè un quinto del totale. Il resto sono ragazzi dei tre Comuni del comprensivo, oltre ad alunni provenienti da Poggiridenti, Montagna e qualcuno da Teglio. Però è il Comune di Ponte che si accolla interamente le spese che vanno dai 60 ai 70mila euro. Alla fine del precedente mandato avevo affrontato questo tema con i Comuni, poi è finito nel dimenticatoio, quindi ora l’ho rispolverato perché credo che sia corretto che ci sia una distribuzione. Siamo in trattativa con le altre amministrazioni e conto di chiudere con una convenzione entro dicembre».
Biscotti, dunque, non nega il ragionamento che Ponte, vista l’esposizione per le spese di gestione, sostenga in maniera inferiore le richieste della scuola. Ma, qui, il sindaco sgancia anche una bomba: «A questo punto lo dico chiaramente: la scuola è in difficoltà, perché si dice ai sindaci che ci sia un buco economico trovato nel bilancio pregresso (relativo gli anni precedenti all’attuale dirigenza), per cui i soldi vengono chiesti più per questo che per i progetti. Prima che arrivasse l’istanza dalla scuola, avevo già scritto comunicando che eravamo in attesa di concludere la convenzione con gli altri Comuni. Dire che ci «rifacciamo sulle pelle dei ragazzi» è solo uno slogan che mi fa ridere, perché non neghiamo niente a nessuno; tutto ciò che è di nostra competenza lo facciamo. Ricordo che mettiamo a disposizione anche altre strutture, come il teatro». Infine Biscotti rammenta che non è obbligatorio (ormai da qualche anno, a dire il vero) portare il piano del diritto allo studio in consiglio comunale, «tant’è che la precedente amministrazione, rappresentata dall’attuale minoranza, non lo ha mai discusso in seduta pubblica. Io l’ho fatto per trasparenza e perché la cittadinanza sappia che i Comuni sostengono un notevole onere per il diritto allo studio». E cioè, nel caso di Ponte, circa 300mila euro, di cui 82mila provengono dalle famiglie per mensa e il trasporto, mentre 218mila euro sono a carico del bilancio comunale.
«È stato detto che il Comune incassa troppo poco come proventi e dovrebbe introitare di più, io sostengo l’esatto contrario – conclude –. Dobbiamo continuare a sostenere le famiglie perché paghino un ticket con costi moderati. A Briotti, per fortuna, abbiamo due bambini che frequentano la scuola dell’infanzia e c’è un servizio apposta per andarli a prendere. È un costo, certo, ma le famiglie vanno sostenute. La mensa viene espletata con personale in cucina, al prezzo di 4 euro; magari dove c’è il catering il costo è inferiore, ma abbiamo una qualità diversa».
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