Scuola, Cisl Sondrio: nessun obbligo per la filiera 4+2, evitare scelte affrettate

La Cisl Scuola di Sondrio precisa che non ci sono vincoli per i dirigenti scolastici sull’attivazione dei percorsi quadriennali sperimentali seguiti da un biennio di alta specializzazione. L’adesione deve essere un percorso decisionale consapevole.

Sondrio

Nessuna chiusura ideologica nei confronti della filiera tecnologico-professionale “4+2”, ma nemmeno fughe in avanti o forzature improprie, con il rischio di compiere, tra l’altro, errori per la troppa fretta.

Questa la posizione, chiara e articolata, espressa in una nota dalla Cisl Scuola di Sondrio, che interviene nel dibattito in corso in alcuni istituti superiori della provincia per fare chiarezza su tempi, modalità e soprattutto obblighi che, allo stato attuale, non esistono. Il sindacato di via Bonfadini ribadisce come, sul piano normativo, non vi sia alcun vincolo che imponga ai dirigenti scolastici di attivare immediatamente per il nuovo anno scolastico 2026-2027 percorsi quadriennali, seguiti eventualmente dal biennio di specializzazione Its. Una precisazione ritenuta necessaria alla luce delle sollecitazioni emerse nelle ultime settimane.

«La posizione della Cisl Scuola Sondrio – afferma Dario Caelli, segretario generale del sindacato – sin dalla prima esperienza sperimentale attuata al Crotto Caurga di Chiavenna (ormai due anni or sono), è stata di apertura alla filiera del 4+2, senza preclusioni ideologiche». Un’apertura motivata dalla volontà di accompagnare eventuali transizioni «nella difesa dei diritti dei lavoratori e con l’attenzione a garantire una formazione di qualità ai giovani del territorio».

Il tema, in questi giorni, è diventato centrale in alcune scuole superiori della provincia, in particolare in alcuni istituti tecnici e professionali chiamati in collegio docenti a valutare l’adesione al nuovo modello, con l’argomento previsto all’ordine del giorno. Tuttavia, puntualizza Caelli, dalle interlocuzioni con il livello regionale della Cisl Scuola emerge con chiarezza che «non vi è alcun obbligo per i dirigenti di proporre la candidatura del proprio istituto per uno o più corsi».

È vero, riconosce il sindacato, che durante una recente conferenza di servizio dell’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio il dirigente Imerio Chiappa abbia sollecitato in tal senso le scuole. Una sollecitazione che, secondo Caelli, può essere letta come un auspicio, «anche alla luce di un clima natalizio che dovrebbe favorire approcci razionali e non dietrologici». Ciò non toglie, aggiunge, che il sindacato manterrà alta l’attenzione.

Secondo la Cisl Scuola l’invito sarebbe stato espresso «con toni e forme tali da prefigurarne una natura diversa, quasi obbligatoria, che però non trova riscontro nella normativa vigente». Da qui l’appello a diffondere correttamente l’informazione tra i docenti e il personale scolastico. L’adesione alla filiera 4+2, sottolinea Caelli, deve essere «l’esito di un percorso decisionale consapevole», che coinvolga gli organi collegiali e «definisca in modo puntuale obiettivi, assetti organizzativi, ricadute sugli organici e grado di accoglienza da parte di famiglie e studenti». Un passaggio tanto più rilevante se si considera che gli incontri di orientamento sono ormai conclusi e che le iscrizioni si apriranno a breve, venerdì 13 gennaio.

Da qui l’auspicio finale del sindacato: «Maggiore rispetto dei tempi e delle corrette procedure decisionali, evitando scelte affrettate». Anche perché, conclude Caelli, «differire di un anno la proposta al Ministero non comporterà alcun danno, né pregiudicherà future possibilità di adesione». Quanto manifestato oggi, «non riguarda assolutamente – la precisazione del segretario generale – gli istituti che hanno già aderito prima, facendo una scelta consapevole nelle forme e nei modi, oltre che in tempi giusti», vale a dire oltre al Crotto Caurga di Chiavenna, anche l’istituto tecnico agrario insieme al professionale Besta-Fossati di Sondrio.

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