
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 02 Ottobre 2025
Sondrio, Susanna Bargauan fermata durante la missione umanitaria per Gaza
La 32enne dell’Alto Sondriese è membro della Global Sumud Flottila. La famiglia chiede al governo di agire per la sua liberazione e per i palestinesi.
Sondrio
«Sono cittadino italiano e, se vedete questo video, è perché sono stato rapito durante la nostra missione verso Gaza, missione umanitaria non violenta, avvallata dal diritto internazionale. Vi chiedo di mettere persone al governo perché agiscano immediatamente per il mio rilascio, ma soprattutto per la protezione di tutto il popolo palestinese, a sostegno dei diritti umani».
Sono le ultime parole pubblicate in un video da Susanna Bargauan, 32enne di un paese dell’Alto Sondriese, membro di una delle imbarcazioni della Global Sumud Flottila abbordata da navi militari israeliane, a meno di 70 miglia da Gaza. A renderlo noto la famiglia della giovane, artista circense che frequenta l’università a Bologna e che già era stata in Palestina in passato come volontaria, in un misto di preoccupazione e sostegno alla causa. «Susanna è partita come tutti gli altri della Flotilla per fermare il genocidio in corso, per portare aiuto e cibo, in particolare latte in polvere per i neonati – raccontano i famigliari –. Il fine era rompere l’assedio navale, consegnare gli aiuti e tornare indietro. Siamo stati in collegamento tutta la notte fra mercoledì e giovedì, poi fra le 5 e le 5.30 abbiamo perso i contatti. Abbiamo seguito in diretta social l’avvicinamento dei soldati israeliani che hanno chiesto di fermare le barche e sparavano cannoni d’acqua contro navi e persone. Si consideri che parliamo di barche a vela dai 10 ai 20 posti, non di più. Abbiamo visto Susanna in procedura di emergenza, indossava il giubbotto e teneva le mani in alto. Ovviamente erano tutti spaventati, perché ci si può preparare a tutto, ma quando ti vedi soldati con le armi puntate è un’altra storia».
La famiglia di Bargauan precisa che un pool di avvocati sta prestando assistenza legale a Susanna, come a tutti gli altri fermati.
Secondo quanto comunicato dal ministro Antonio Tajani, durante le comunicazioni alla Camera di giovedì pomeriggio, il governo israeliano intende rimpatriare tutte le persone «con un unico provvedimento di espulsione coatta» a bordo di «due voli charter, lunedì 6 e martedì 7 ottobre, per Madrid e Londra», ma i famigliari di Susanna sono dubbiosi: «Ci risulta che faranno tornare in patria solo chi firma per accettare di essersi introdotto illegalmente nello Stato israeliano. Chi non firma, invece, dovrà restare in stato di fermo e presentarsi davanti a un giudice israeliano. Non credo che ci saranno molte firme al riguardo. E non sappiamo cosa farà Susanna. Lei è una testa dura, questo è indubbio. Stiamo aspettando notizie dalla Farnesina che sta cercando di gestire la situazione e soprattutto dall’ambasciata, ma, essendo oggi (ieri per chi legge, ndr) giorno di festa di Yom Kippur, tutte le procedure sono bloccate. Ci hanno detto, però, che fisicamente stanno tutti bene».
© RIPRODUZIONE RISERVATA