Sondrio, il Tribunale sospende l’ordinanza di riduzione dei cani a Enpa

La struttura zoofila potrà continuare ad operare senza tagli immediati. Decisiva la mobilitazione della comunità con una petizione online

Montagna di Valtellina

Una prima svolta nella vicenda che da settimane tiene banco nel dibattito pubblico sondriese e non solo. L’ordinanza del Tribunale, che imponeva alla Struttura zoofila di Busteggia gestita da Enpa di ridurre da 16 a 5 il numero di cani ospitati, è stata sospesa in via cautelare.

Il provvedimento, datato 20 agosto, è stato emesso dal Presidente del Tribunale di Sondrio facente funzione Fabio Giorgi, accogliendo il reclamo dei legali dell’Ente Nazionale Protezione Animali, che stanno seguendo la sezione provinciale di Enpa e che ieri hanno diffuso una nota stampa. «L’udienza di merito resta fissata per l’11 settembre, ma nel frattempo la struttura potrà continuare a operare senza tagli immediati, evitando conseguenze potenzialmente critiche per gli animali già accolti» si legge nella nota.

La controversia era scoppiata a seguito di una denuncia presentata da una residente che lamentava disturbi acustici legati all’abbaiare dei cani. A inizio agosto, il giudice aveva accolto queste segnalazioni e disposto un limite massimo di cinque cani presenti nella struttura, con una penale giornaliera in caso di inottemperanza, oltre all’obbligo di realizzare barriere fonoassorbenti.

«La sospensione dell’ordinanza è un respiro per tutti: per i cani presenti e per quelli in attesa di essere accolti» è il commento di Sara Plozza, presidente della sezione sondriese di Enpa. «Non ci siamo mai sottratti al confronto e intendiamo continuare a collaborare con le istituzioni, ma chiediamo che venga riconosciuto il valore sociale del nostro lavoro» prosegue Plozza. La costruzione di barriere fonoassorbenti è una soluzione possibile, ma, lo aveva già detto ad agosto la presidente di Enpa, «richiede tempo, autorizzazioni e risorse. Vogliamo lavorare in quella direzione, senza penalizzazioni che mettono a rischio il benessere animale».

Intanto, il caso ha mobilitato la comunità: la petizione online lanciata lo scorso 18 agosto da Enpa - è attiva sulla pagina https://www.change.org e ha come titolo “Difendiamo il rifugio Enpa Sondrio” - ha raggiunto 14.500 firme (dato aggiornato a ieri), raccogliendo il sostegno di cittadini, volontari, scuole e associazioni. «A chi ha firmato, condiviso, scritto, vogliamo dire grazie: ci avete dato forza nei giorni più difficili - prosegue Plozza -. Ogni gesto sarà investito in soluzioni reali, perché per noi la convivenza con il territorio è un obiettivo, non un problema».

Ma al di là degli aspetti giudiziari, la vicenda ha aperto una riflessione più ampia sul ruolo dei rifugi animali: «Il nostro canile non è solo un luogo di accoglienza per animali abbandonati -, sottolinea ancora Plozza -. È anche un presidio sociale, che apre le porte a scuole, cooperative, percorsi di educazione civica e inclusione. Difenderlo non significa solo aiutare gli animali: significa difendere un pezzo importante del tessuto civile del nostro territorio».

Una sospensione, dunque, che non chiude il capitolo, ma che apre un percorso di dialogo e responsabilità.

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