Aprica ha di nuovo il medico di base: incarico di un anno

Dopo mesi di chiusura riapre l’ambulatorio grazie all’arrivo del dottor Giumelli. Il sindaco Corvi pensa anche a come garantire l’assistenza ai turisti.

Aprica

Gli abitanti di Aprica possono tirare un sospiro di sollievo, almeno per un anno. A partire da lunedì 15 settembre, il dottor Roberto Giumelli ha iniziato l’attività di medico di assistenza primaria, con incarico a tempo determinato, presso l’ambito territoriale di Tirano, con apertura dell’ambulatorio nel Comune di Aprica, precisamente al piano terra del municipio di piazza Mario Negri Scultore. Da parecchi mesi le porte dell’ambulatorio orobico erano chiuse e, seppure i cittadini potessero rivolgersi al centro medico di Tirano, i malumori per trasferimenti, disagi e urgenze si sono fatti sentire. Ora c’è uno spiraglio di luce che lascia ben presagire per il futuro.

«Siamo venuti a sapere della disponibilità al servizio da parte del dottor Giumelli di Lovero, neolaureato in attesa di proseguire con un’eventuale specialità il prossimo anno – spiega il sindaco di Aprica, Dario Corvi -. Pertanto, in accordo con l’Asst, siamo riusciti a ottenere l’assegnazione di Giumelli almeno fino all’anno prossimo. L’ho incontrato lunedì e mi è parsa una persona seria e responsabile. Tutti gli assistiti aprichesi, che non erano assegnati, sono passati di default a lui e, da oggi (ieri per chi legge, ndr) si apre la finestra dei cambi per i residenti nell’ambito tiranese, per cui chi vorrà sceglierlo potrà farlo. Ovviamente l’ambulatorio cui accedere sarà quello di Aprica»

. Tamponata l’emergenza medico di medicina primaria per i residenti, il sindaco fa una riflessione anche sulla necessità di un medico per i turisti. L’esperimento, attivato nel mese di agosto con un medico privato (a pagamento per i turisti e gratuito per i residenti), «ha funzionato e ha avuto numeri importanti – conferma Corvi -. Sono stati registrati 30 accessi medi di turisti e 15 di aprichesi in ogni giornata di presenza del medico in ambulatorio. D’altro canto ad Aprica, ad agosto, ci sono 20mila persone con tanti anziani e bambini con le proprie necessità. Il servizio, nonostante fosse a pagamento per i villeggianti, è stato fruito. Adesso si interrompe perché fuori stagione non ne abbiamo necessità. È chiaro che questi numeri ci dicono che avere a disposizione una guardia medica per i villeggianti, come succedeva in passato, serve. Faremo un ragionamento su come proseguire con questa attività in futuro, magari con modalità diverse».

E Corvi spiega quali: «In questi anni ci sono stati diversi medici turisti che hanno manifestato la disponibilità ad occuparsi essi stessi del servizio per i turisti, ma la burocrazia non lo ha mai concesso finora. Vorremmo capire se sia possibile rendere l’operazione fattibile innanzitutto e più accessibile dal punto di vista economico. È un tema che affronteremo peraltro con il nuovo medico di base. Le regole sono complesse quando un medico opera nel sistema sanitario nazionale, per cui bisogna capire cosa può fare dentro il sistema e cosa privatamente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA