Bormio, acceso confronto sulla tangenzialina sospesa dell’Alute

Il centro culturale “Oltre i Muri” ha promosso l’iniziativa con esperti e cittadini. Il 16 ottobre udienza Tar sul ricorso contro il progetto.

Bormio

Una grande partecipazione, domenica sera, all’auditorium dell’istituto “Alberti” di Bormio, per la serata pubblica che ha “riacceso” i riflettori sulla tangenzialina nella piana dell’Alute, opera ad oggi sospesa ma, come evidenziato nel corso dell’incontro pubblico, non cancellata dal piano delle opere della Magnifica Terra. Oltre duecento le persone, anche turisti stanziali, assidui frequentatori di Bormio, che hanno partecipato all’iniziativa del centro culturale “Oltre i Muri”, guidato da Angelo Costanzo, per confrontarsi sul tema Olimpiadi, sostenibilità e legacy, ovvero l’eredità che rimarrà al territorio, a chi ci vive e a chi lo frequenta abitualmente.

«Sospendere un’opera – ha specificato Costanzo – non equivale a revocarla. Il sindaco di Bormio deve avere il coraggio di dire ai propri cittadini che una delle legacy delle Olimpiadi, finito l’evento, sarà la tangenzialina dell’Alute oppure, cosa che io mi auguro accada, il sindaco riveda le proprie posizioni chiedendo a Regione Lombardia di stralciare quell’opera e così non si realizza più; però bisogna fare atti istituzionali e non dichiarazioni stampa su opere pubbliche già approvate in consiglio comunale, finanziate dalla regione e con l’approvazione del Paur perché, altrimenti, tali dichiarazioni sono solo uno specchietto per le allodole. Il sindaco deve avere il coraggio di dire sì o no a quell’opera».

Per Ludovica Canclini, presidente del comitato in difesa della piana dell’Alute di Bormio, «Il pericolo di realizzazione della tangenzialina è reale. Tutte le attività e l’iter previsto sono stati fatti: ora basta “schiacciare un bottone” e dopo le Olimpiadi, perché abbiamo capito che durante i Giochi il cantiere darebbe fastidio, la tangenzialina potrebbe essere realizzata perché è solo sospesa e non bocciata. Certo che, dall’ottobre del 2021 ad oggi, in più sedi ed in più occasioni non solo sono state espresse preoccupazioni e contrarietà all’opera, ma anche proposte delle alternative plausibili, tutte rimaste lettera morta. Non voler sentire la popolazione – ha detto rivolgendosi al primo cittadino di Bormio – rappresenta un atto gravissimo».

Ora, l’attenzione è per la data del 16 ottobre, quando si terrà l’udienza per la discussione relativa al ricorso al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) contro l’approvazione del progetto definitivo della tangenzialina così come approvato dall’amministrazione comunale, ricorso sottoscritto da una trentina tra proprietari e associazioni nazionali il cui iter è stato spiegato dall’avvocato Stefano Clementi di Bormio. «La storia della tangenzialina di Bormio – ha sottolineato la Canclini – è una vicenda emblematica, fatta di promesse di sostenibilità disattese, cittadinanza esclusa dal processo e costretta ad una battaglia per il diritto a decidere sul futuro del territorio». Per Costanzo la tangenzialina dell’Alute sarà una delle eredità peggiori dell’evento olimpico. «Io la considero uno dei veri scempi in provincia di Sondrio anche perché la piana dell’Alute, visto anche quanto è emerso domenica sera nel dibattito e negli interventi dei diversi relatori, rappresenta un patrimonio culturale, storico, paesaggistico ed ambientale molto apprezzato e che non è solo di Bormio». Tra i presenti all’incontro Barbara Baldini del comitato spontaneo “No cavalcavia del Trippi”, Luigi Casanova presidente Mountain Wilderness e Luca Rota blogger-scrittore.

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