
Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 02 Settembre 2025
Pronto soccorso per le Olimpiadi:
mai iniziati i lavori a Sondalo
Prevista una serie d’interventi al Morelli per 672mila euro ma nessuno si è presentato al cantiere. Ora l’Asst ha deciso di riaffidare l’incarico ad un’altra impresa
Sondalo
I cantieri olimpici inerenti le grandi opere infrastrutturali vanno a rilento, ma questo poteva in certo qual modo essere messo in conto, data la loro imponenza. Più difficile invece prevedere una gestazione così travagliata delle opere di carattere sanitario. Invece, la delibera di venerdì scorso adottata dalla dirigenza dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) Valtellina e Alto Lario parla di un cantiere, quello per l’adeguamento del Pronto soccorso dell’ospedale olimpico di Sondalo, neppure partito a 36 giorni dal termine previsto per l’inizio dei lavori e con la risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice avvenuta il 29 agosto.
L’intervento cui facciamo riferimento rientra nel “Programma regionale straordinario per la realizzazione dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026”, di cui è medical manager per la Lombardia il direttore generale dell’Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano Alberto Zoli. Fra le altre opere previste prevede l’adeguamento del Pronto soccorso dell’ospedale Morelli con la realizzazione anche di tre posti letto tecnici di Osservazione breve intensiva, spazi in cui i pazienti vengono collocati per essere seguiti dal personale sanitario nel caso in cui necessitino di essere trattenuti in ospedale per un controllo dei parametri nelle ore immediatamente successive a traumi o a fasi acute di malattie. L’importo complessivo per l’adeguamento del Pronto soccorso sondalino non è da poco, si parla di 1,5 milioni di euro, e quello contrattuale previsto per i lavori di cui si tratta, al netto dello sconto del 4,5% praticato dalla ditta prescelta, era di 672mila euro; il problema è che se sulla carta tutto appariva perfetto, i lavori non sono mai iniziati.
Il verbale di consegna e inizio è del 25 luglio scorso, ma, di fatto, nessuno si è presentato sul cantiere che dovrebbe chiudersi il 30 novembre prossimo. Sono stati fatti degli ordini di servizio indirizzati alla ditta appaltatrice, la Itel Telecomunicazioni di Ruvo di Puglia (Bari), si è tenuto un incontro on line con l’appaltatore e si era stabilita una nuova data di partenza delle opere al 28 agosto con sub affidamento ad un’altra ditta rispetto alla prima individuata, ma la situazione non si è sbloccata.
Questa nuova ditta, infatti, ha comunicato di poter iniziare i lavori solo a partire dall’8 settembre. Insomma, un tira e molla che ha determinato Asst a risolvere il contratto con l’appaltatrice nonostante venerdì scorso questa abbia comunicato via pec all’azienda chiarimenti «in merito alle tempistiche del cantiere e alle modalità con cui intendiamo affrontare le criticità emerse hanno scritto - al fine di garantire una serena prosecuzione dei lavori pienamente consapevoli dell’urgenza e della rilevanza nazionale di questo progetto. Nonostante l’avvio del cantiere sia previsto per l’8 settembre, la nostra organizzazione ci consente di prevedere il completamento dei lavori entro il 2 novembre prossimo e ci teniamo a precisare che le iniziali difficoltà, aggravate da problemi con il precedente subappaltatore e dalla scarsa disponibilità di risorse durante il periodo di ferie, hanno rappresentato sfide significative».
Seconda in graduatoria Asst ha recepito ma non ha raccolto e ha risolto con la formula “in danno per grave ritardo” il contratto procedendo all’immediato scorrimento della graduatoria per riaffidare i lavori all’impresa seconda classificata, la Rvm di Artogne (Brescia). Sperando che sia la volta buona.
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