
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 23 Agosto 2025
Poggiridenti: mille firme alla premier Meloni contro la nuova antenna
Prosegue la protesta dei residenti contro il nuovo impianto che dovrebbe sorgere a Cà Formolli
Poggiridenti
«Oltre mille firme raccolte che ci danno, a mio avviso, maggiore potere contrattuale per affrontare la questione». Parla il sindaco di Poggiridenti, Giovanni Piasini, che tira le somme sulla petizione popolare promossa contro la realizzazione dell’antenna radiotrasmittente, di 35 metri di altezza, da parte della società Inwit in località Cà Formolli, vicino al passaggio a livello di via Masoni. La raccolta – il documento verrà inviato alla premier Giorgia Meloni e, a seguire, a tutti gli enti istituzionali – si è conclusa e il sindaco ne approfitta per fare alcune precisazioni sulla vicenda, anche in seguito alle critiche sollevate dalla minoranza sulla gestione del problema.
«Sono stati giorni frenetici in cui maggioranza e minoranza consiliare hanno cercato di parlare con una sola voce, sintetizzando il proprio pensiero e, come accade spesso in queste circostanze, la sintesi non è riuscita perfettamente – afferma Piasini –. Infatti, le prime informazioni diramate tramite chat istituzionale sulla procedura di silenzio assenso derivavano dall’assemblaggio, fatto in fretta e furia, di scritti miei e del capogruppo consiliare di minoranza, Iolanda Pizzatti Sertorelli. Per la velocità dell’agire, il messaggio è risultato incompleto e impreciso, rendendo indispensabile oggi una rettifica su alcuni passaggi. Preciso, quindi, che l’ufficio tecnico, pur riconoscendo alcune criticità nella gestione della pratica, ha regolarmente avviato l’istruttoria, acquisendo i pareri di Arpa (favorevole) e della Provincia di Sondrio (la quale ha rimandato alle norme del Pgt comunale).
Nel corso dell’istruttoria della pratica, il personale incaricato non ha espresso un parere formale, determinando così il silenzio-assenso previsto dalla normativa in materia di telecomunicazioni. Quando Inwit ha dichiarato di volersi avvalere di tale silenzio-assenso, l’ufficio tecnico, ritenendo che non ve ne fossero i presupposti di validità, ha comunicato che era in atto la convocazione della commissione comunale del paesaggio per proseguire la valutazione della pratica». Piasini precisa anche di essere stato informato dell’ipotesi di installazione già prima della presentazione ufficiale della pratica, tanto che «mi ero premurato di incontrare i proprietari del terreno, discutendo della questione a più riprese con l’ufficio tecnico comunale, all’avvio della procedura – prosegue –. L’unica cosa di cui non ero edotto era l’altezza complessiva della struttura. Ciò che poi è mancato è un riscontro, in quanto attendevo dagli uffici novità sugli sviluppi della pratica che, però, sono giunti alla mia attenzione quando ormai era troppo tardi per intervenire. Comunque, non perdo la speranza di riuscire a fermare l’opera e, per questo, gli uffici hanno incaricato, su mia richiesta, un legale del foro di Milano, l’avvocato Fabio Pellicani».
L’ufficio tecnico, con la sua collaborazione, ha avviato il procedimento di annullamento in autotutela del silenzio-assenso, disponendone la sospensione cautelare dell’efficacia e la sospensione dei lavori in corso. «L’obiettivo dell’amministrazione – dice Piasini – è bloccare la costruzione, rivedere l’iter autorizzativo, individuando, se possibile, soluzioni meno impattanti, aprendo un confronto, che finora non è stato possibile nonostante i tentativi, con la società affinché la tutela della salute e del territorio prevalga su ogni interesse economico». Quanto alle oltre mille firme della petizione, il sindaco parla di «un grandissimo risultato che ci permetterà di avere la giusta risonanza mediatica e istituzionale grazie all’impegno, determinazione e caparbietà di molte persone che hanno collaborato alla raccolta delle firme a livello provinciale e non solo, e che ringrazio».
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