
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 06 Ottobre 2025
Vendemmia didattica in Valtellina:
Itas Piazzi sul campo con i viticoltori
Un’esperienza formativa per gli studenti di Viticoltura ed enologia, tra filari e cantine. Un’occasione per conoscere le tradizioni e il valore del lavoro
Sondrio
Dalla teoria alla pratica, dai banchi di scuola ai filari di vite. È l’esperienza che in questi giorni stanno vivendo gli studenti dell’istituto tecnico agrario del convitto “Piazzi” (Itas) di Sondrio, impegnati nella vendemmia nelle vigne valtellinesi. Un passaggio fondamentale nel percorso formativo degli alunni dell’articolazione “Viticoltura ed enologia” dell’Itas, che affiancano alla didattica tradizionale e al lavoro in laboratorio la possibilità di sperimentare sul campo quanto appreso durante le lezioni.
La vendemmia, infatti, non è solo un’attività agricola, ma un momento denso di significati culturali, educativi e sociali. Partecipare a questa esperienza consente ai ragazzi di conoscere da vicino una delle tradizioni più radicate della Valtellina, sinonimo di un’identità che rischierebbe di affievolirsi senza il coinvolgimento delle nuove generazioni. «Trasmettere il valore di un gesto antico come la raccolta dell’uva – spiegano i docenti – significa custodire e rinnovare un patrimonio che appartiene a tutti». Un’esperienza resa possibile grazie alla disponibilità e alla collaborazione delle aziende Bastiàncuntràri e Luca Faccinelli Wines, che hanno aperto le porte delle loro vigne agli studenti. Accanto all’aspetto culturale, c’è quello educativo: raccogliere grappoli sotto il sole o tra i terrazzamenti richiede impegno, sacrificio e resistenza fisica. Una scuola di vita che insegna ai ragazzi a riconoscere la fatica nascosta dietro ogni bottiglia di vino e a sviluppare rispetto per il lavoro manuale.
C’è poi il valore umano e sociale, proseguono gli insegnanti: «La vendemmia è da sempre un momento di condivisione, in cui giovani, adulti e anziani si ritrovano fianco a fianco, scambiandosi storie e gesti. Una vera esperienza intergenerazionale che rafforza i legami comunitari».
Non meno importante l’aspetto formativo: «Partecipare alla raccolta dell’uva aiuta a comprendere il percorso della filiera agroalimentare, dal grappolo alla bottiglia, rendendo i ragazzi più consapevoli e responsabili nei confronti di un prodotto di eccellenza come il vino valtellinese». Per alcuni può persino diventare l’occasione per accendere un interesse professionale verso l’agricoltura, l’enologia o il turismo enogastronomico, settori che in Valtellina offrono prospettive concrete. Infine, il coinvolgimento attivo dei giovani contribuisce «a rafforzare il legame con la comunità, mantenendo vivo e dinamico il tessuto sociale delle aree montane».
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